Calcio

Per il Brescia può esistere solo una legge: fare i tre punti

Oggi alle 16.15 a Lignano le rondinelle affrontano il Pordenone ultimo: la classifica impone la vittoria prima della sosta
Moreo è stato decisivo all’andata con questo colpo di testa - © www.giornaledibrescia.it
Moreo è stato decisivo all’andata con questo colpo di testa - © www.giornaledibrescia.it
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Si può posticipare o derogare, ma si può star certi che il tempo di farsi trovare pronti senza se e senza ma per una scadenza, arriva. E oggi, per il Brescia è quel tempo: a Lignano Sabbiadoro esiste l’obbligo di un saldo da tre punti. Non ci sono piani alternativi per continuare a tenere a tiro la zona della A diretta: con una vittoria, se va male male, si resta a -2 dal secondo posto e a -3 dal primo. Se va bene bene, si possono anche agganciare due squadre al secondo posto e avere la vetta a -1.

Ieri si è giocata una prima tranche di partite: il Monza, quarta vittoria di fila, è in rampa di lancio e momentaneamente primo, il Lecce ha pareggiato a Parma e il Benevento ha perso a Frosinone.

Al di là del conto del disavanzo dal primo e dal secondo posto (oggi in campo Pisa e Cremonese), per cominciare, con una vittoria con il Pordenone, si lascerebbe ufficialmente indietro il Benevento e si andrebbe a prendere il Lecce. Quanto sia dura ogni maledetta giornata, lo insegna bene proprio il Monza che per regalarsi almeno una notte da capolista, ha dovuto faticare fino al 95’ contro il Crotone che pochi secondi dopo s’è pure visto negare un rigore...

Ma il Brescia, s’è messo in una condizione che agli altri non deve e non può più pensare. E che soprattutto non deve e non può pensare di avere paura del Pordenone. Squadra dignitosissima e resa tale da Bruno Tedino come ci fu ben chiaro anche all’andata (vittoria sofferta firmata Moreo), ma da allora non è comunque cambiata la pelle dei ramarri che vanno avanti a collezionare applausi, ma non punti: ne hanno fatti 13 e sono la squadra materasso, per quanto non accogliente, della serie B. E sono a pochi metri dalla retrocessione in serie C.

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Lo score dei giuliani, è di appena due vittorie, di 20 ko, del peggior attacco (solo 21 gol segnati) e di peggior difesa (56 reti incassate). Ed è anche la squadra che ha il peggior saldo punti persi-guadagnati tra primi e secondi tempi: -14. Contro il +11 del Brescia. Non ci sarà il comitato d’accoglienza e non sarà una gita al mare perché contro una squadra che nella sua condizione di disperazione non ha nulla da perdere gioca serena e solo per onore, bisognerà costruirsela: ma non ci sono scuse.

Che non ci sarebbero state nemmeno se con il Benevento fosse andata a buon fine, ma dopo quel 2-2 «auto inflitto», a maggior ragione. Inutile nasconderlo e nascondersi: l’ultima partita ha lasciato traccia in musi lunghi, malcontento e tensione riportando a galla scorie e tossine in un quadro in cui la serenità, a tutti i livelli, non è peraltro mai stata il piatto base di una stagione connotata invece dalla precarietà dei rapporti e dalla mancanza di gioia pur nel campionato di vertice: questo circolo vizioso è pericoloso. Va interrotto. E per questo oggi Inzaghi sa bene che serve una vittoria che sia pure bella e convincente.

Massimiliano Mangraviti - © www.giornaledibrescia.it
Massimiliano Mangraviti - © www.giornaledibrescia.it

Che sia come una pioggia abbondante che aiuti a lavar via un po’ di impurità altrimenti sarà pesante anche la sosta all’orizzonte e di conseguenza pensare di affrontare col giusto atteggiamento mentale, un rush finale che non si sa come andrà a finire e che non si può affrontare al ribasso nello spirito. Al traguardo si può arrivare dietro agli altri, ma non si può rinunciare a credere di potersi mettere dietro gli altri. Fosse anche via play off.

Insieme a tre punti «doverosi», occorre allora ritrovare lo slancio e l’adrenalina rimasti invischiati nella «melassa» di un ultimo periodo in cui c’è stata sì la continuità, ma in cui è sempre mancato il colpo d’ala al momento giusto: anche per paura d’osare. Lo dicono i numeri, alcuni dei quali li abbiamo proposto nei giorni scorsi, che contano molto più delle opinioni. Per prepararsi al rush finale, serve una scossa: a Lignano, prendere l’onda gusta è un obbligo per un Brescia che non può più essere da «vorrei ma non posso».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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