Palacio-Bianchi, la goduria sull’asse del gol che non ha età

Carta d’identità alla mano, uno lo immagini correre e saltare come un grillo per 90 minuti. L’altro dovrebbe essere il giocatore che, con esperienza, entra alla fine e la risolve. Solo che l’uno e l’altro, al Brescia, si sono scambiati i ruoli. Rodrigo Palacio, quarantenne dallo scorso 5 febbraio, è il veterano con la birra di un debuttante. Flavio Bianchi, ventidue anni compiuti il 24 gennaio, con due giocate ha rovesciato la partita nel finale: conclusione in mischia che vale l’1-1 al 36’ della ripresa (era in campo da un minuto scarso); assist proprio per Rodrigo 180 secondi dopo. La marcatura del giocatore-investimento del Brescia è un colpo alla Inzaghi.
Il tandem
Lo conferma Pippo a fine gara («Non si è capito chi avesse segnato. Ho pensato: sembra un gol dei miei»). Lo ribadisce il ventiduenne: «Mi ispiro al mio allenatore, specie nel gioco sul filo dell’off-side». Palacio e Bianchi: «Il vecchio e il bambino», per dirla con Guccini. Le cose in comune: il ruolo, più o meno l’altezza (176 e 178 centimetri), il segno zodiacale, Acquario. A dividerli, 18 anni. Quando Flavio nasceva, El Trenza si preparava a diventare professionista. «Il vecchio e il bambino», ma anche l’hemingwaiano vecchio e il mare. Rodrigo e Flavio si erano visti dalle parti del Golfo di Genova una decina di anni fa. L’argentino era attaccante del Grifone. L’enfant prodige arrivato al Brescia dalla serie A nel mercato di gennaio, all’epoca fiorellino nel vivaio rossoblù, ogni tanto faceva da raccattapalle. «Lo guardavo soltanto - racconta -. Ammirato». Oggi l’esperto delantero è prodigo di consigli. «In campo e fuori, è esemplare. Mi aiuta tanto». Intanto il numero 8 di Bahia Blanca con il colpo da biliardo di ieri sera è salito a quota sei reti e - insieme a Moreo - è il miglior marcatore del Brescia. Proprio a Moreo, Bianchi aveva offerto un assist al 90’ nella sfida al Rigamonti contro l’Alessandria (13 febbraio, 1-1, era entrato da 7 minuti).
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La gara di Bianchi
Per farla breve, il «bambino» ha messo in fila due assist e un gol in una ventina scarsa di minuti in stagione. Il Brescia ha puntato su di lui nel mercato di riparazione, ma il presidente Cellino, forse per spronarlo, gli aveva anche fatto capire che - pur arrivando dal Genoa di serie A - l’eventualità di vedere poco il campo non era affatto remota. Palacio, dal canto suo, al momento è un elemento irrinunciabile. Inzaghi lo ribadisce nel modo più semplice possibile: «Ogni volta che ha il pallone tra i piedi è pericoloso». Lo scatto dell’argentino in chiusura difensiva fino alla bandierina del corner, poco prima del 90’, ha del commovente. Sotto gli occhi di tutti, anche di Bianchi. In un Brescia senza età, alla fine di una serata quasi romantica. Che non sia l’ultima. D’altra parte, il bambino di Guccini «disse al vecchio con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre"».
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