Orgoglio e problemi: il Brescia vola tra nuove scoperte e vecchi crucci

Tante gioie, ma allo stesso tempo mai una gioia. Si vola – tra campionato e Coppa Italia 4 vittorie consecutive con solo un gol incassato –, eppure non con la leggerezza che ci vorrebbe perché le preoccupazioni sono come gli esami: non finiscono mai. In casa Union Brescia ti giri da una parte e trovi l’orgoglio non tanto, o non solo, per il passaggio del turno nel trofeo di categoria. Più che altro, c’è che da Carpi, lo scalpo è stato riportato con i giovani in prima fila. Ti giri dall’altra parte e trovi invece l’apprensione per Tommy Maistrello: si teme che il rumore innaturale che ha avvertito dal suo già malconcio ginocchio, derivi da un interessamento del crociato.
I giovanissimi
Nel bene, in copertina c’è chi promette molto bene, ovvero il 2006 Mattia Valente che con la sua prestazione e il suo gol decisivo, con la sua fisicità e la sua tecnica, con il suo tratto umano di ragazzo che dà l’idea di sapere bene ciò che vuole, ma che ha ancora la sana incoscienza del 19enne. Presto, prestissimo per caricarlo di aspettative: ma l’idea di quel certo non so che potrà tornare utile già a brevissimo, è nell’aria. In contro copertina ci sono poi gli altri debuttanti Andrea Facchini, Edoardo Bergomi e Leonardo Leporini, aggregati dalla Primavera: per loro la strada è ancora lunga, ma chissà. Intanto è stato un bel segnale per il settore giovanile e dal settore giovanile sull’esterno: l’attenzione c’è in attesa che tanti progetti in cantiere per allargarne e potenziarne il raggio d’azione prendano corpo.
Altri protagonisti
Il martedì in Emilia è stato premiante anche per Loris Armati come anche per una vecchia conoscenza come Riccardo Fogliata. Vecchia conoscenza sì: ma l’unico superstite del vecchio Brescia è ancora pur sempre un 2004 che oltretutto viene da un anno di calvario: «Sono felice – dice – perché noi più giovani abbiamo provato a sfruttare la nostra chance. È stato importante e l’auspicio di tutti noi è di riuscire, giorno dopo giorno, a mettere l’allenatore in imbarazzo nelle sue scelte settimanali. Personalmente, mi sento molto considerato e incoraggiato e dopo un anno difficile ora mi sento bene». Merito anche dell’aria nuova: «Aria che a Brescia è decisamente cambiata. Si respira entusiasmo e anche nei miei confronti percepisco tanto più affetto».
Dall’altra parte
Questo è il lato A dell’Union Brescia. Sul lato B, dall’altra parte, ci sono i crucci legati all’emergenza continua per quanto riguarda il reparto attaccanti. A Trieste, questa è la prima certezza, bisognerà stringere i denti. E occorrerà attaccarsi ad Alberto Spagnoli e Denis Cazzadori, un 2004 – a proposito di giovani – che nelle gerarchie partiva da quarta punta e che ora, tra pieno merito e necessità, si ritrova a essere il più attenzionato e quello nel quale riporre le maggiori speranze. La buona notizia è che Elia Giani, che era uscito malconcio dalla partita con l’Albinoleffe, sta meglio e potrà essere della trasferta di Trieste sebbene con un minutaggio limitato.
Gli assenti

Fuori causa, oltre a Di Molfetta (tornerà molto probabilmente con l’Alcione) a meno di un colpo di scena, sarà anche Luca Vido, uscito anzitempo dalla sfida del Cabassi per un risentimento al polpaccio. Gli esami per lui sono in programma oggi. Ma è chiaro che al di là dell’incidente di percorso nello specifico, c’è qualcosa da approfondire per un giocatore attesissimo – il più qualitativo del reparto avanzato – che dal suo arrivo non è mai riuscito a trovare continuità in allenamento. Una situazione che sul ragazzo pesa anche mentalmente generando in lui un senso di frustrazione che certamente non aiuta. Gli esami per Maistrello sono invece in programma per domani.
Se anche il peggio venisse scongiurato e l’infortunio si rivelasse meno grave del previsto, è chiaro che il quadro generale pone già un tema mercato in vista gennaio: è certo che oltre a un eventuale quinto che possa prendere il posto lasciato dall’infortunato Guglielmotti, si cercherà una prima punta che possa fornire più garanzie. Non sarà tuttavia facile. E comunque, da qui a gennaio ci sarà da fare di necessità virtù e occorrerà inventarsi cose nuove, anche da un punto di vista tattico. Qualcosa è già allo studio, con la formula del 2+1 davanti provando a cavalcare ancora di più Di Molfetta, si spera Giani, Cisco e magari anche Valente, un tuttofare tra centrocampo e attacco.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.





































