Zennaro: «Rosa e tifosi: Union Brescia, hai tutto per fare bene»

L’effetto balsamico dell’aria di casa: «Sono cresciuto a Venezia, poi mi sono trasferito a Mestre. Gli ultimi due giorni li ho trascorsi lì, con famiglia e amici». Mattia Zennaro ha scelto questa cura per raffreddare la rabbia dopo gli ultimi tre pareggi: «C’è del rammarico, ovviamente, perché vorremmo sempre vincere. Soprattutto quando giochiamo in casa. Ma ora siamo pronti a ripartire».
Destro educato («un giorno mi piacerebbe giocare in Liga, campionato tecnico e divertente»), presenza fissa nel cuore della mediana dell’Union Brescia e, per una sera, negli studi di Teletutto per l’appuntamento di ieri con «Parole di calcio».
Il momento
La flessione delle ultime gare dice che «qualcosa da migliorare in questa fase c’è». Un’ammissione alla quale Zennaro allega una riflessione più ampia: «L’atteggiamento non è mai mancato, un po’ di pulizia tecnica contro la Pergolettese forse sì. Al netto di questo, abbiamo comunque creato diverse occasioni. Diciamo che attualmente la fortuna non è dalla nostra». E in parte è vero: il film della partita che scorre nello schermo accanto a Mattia ripropone la traversa di Giani, o il sinistro masticato di Maistrello, e ricorda che «nel calcio gli episodi contano moltissimo».
Pressioni e Rigamonti
Poi il discorso vira sulle aspettative attorno alla squadra, sollevato anche da Diana nel dopogara di sabato. Il concetto in estrema sintesi è che sì, i tifosi hanno il diritto di ambire a vincere tutte le gare, ma proprio per questo tre pareggi messi in fila diventano un boccone molto più amaro da ingollare. «Qui c’è gente che ha giocato in categorie superiori, non ho l’impressione che le pressioni esterne possano diventare un peso – racconta Zennaro –. Scendere in campo al Rigamonti mi dà una grande carica. Lo feci per la prima volta nel 2018/2019: per me era il Brescia di Tonali, quello dell’ultima promozione. Mi resi subito conto di quanto il pubblico tenesse alla squadra».
Ambizioni e Guglielmotti
A proposito di promozione: «È chiaro che l’obiettivo di tutti è salire di categoria, ma servono tempo ed equilibrio. Sotto questo aspetto sono tranquillo: abbiamo una rosa ampia, non mi era mai capitato di trovarmi in un organico con così tante alternative per ruolo». Una di queste, Guglielmotti, rischia di sparire dai radar per un po’: «Mi auguro non sia nulla di grave, ma anche se lo fosse tornerà più forte di prima». Si teme il peggio dopo il crac al ginocchio di sabato.

Domenica c’è la Pro Patria: «Uno dei campi più complessi della C – dice Zennaro –, ma non dev’essere un alibi: andremo a Busto Arsizio per prenderci i tre punti». Anche perché di certo nulla è perduto: «Un anno fa il Padova era a +12, e per poco non perse il campionato». Nervi saldi: la strada è ancora lunghissima.
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