Calcio

Il Brescia soffre in casa, con il Bari la chance per cambiare rotta

Fabrizio Zanolini
A Mompiano tre successi (l’ultimo con la Cremonese) e un pareggio: domani serve un segnale forte
Borrelli in gol contro la Cremonese - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Borrelli in gol contro la Cremonese - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Due mesi esatti. Di mezzo, due sconfitte e un pari. Ecco perché il Brescia con il Bari non cerca «solo» la vittoria, ma vuole riconquistare la propria casa. È dal derby con la Cremonese – primo tempo concluso sul 3-0, frutto di una prestazione superba – del 30 settembre scorso che le gioie casalinghe hanno lasciato il posto alle amarezze. Nelle tre seguenti partite interne, ecco le debacle con Sassuolo e Cosenza, intervallate dal pari in rimonta con lo Spezia.

Un solo punto conquistato sui nove a disposizione, anche se è vero che gli uomini di Maran hanno affrontato le prime due della classe. Ma il Rigamonti, a detta pure del tecnico trentino, deve essere il fortino dei biancazzurri. La «casa dolce casa» alla base della costruzione del cammino stagionale della squadra. Il luogo che infonde sicurezza e fiducia al Brescia e incute timore all’avversaria di turno.

Nelle prime quattordici giornate, che hanno visto il Brescia sette volte protagonista sotto il cielo di Mompiano, sono arrivati 10 punti, frutto di tre vittorie (con Palermo, Frosinone e Cremonese) e un pari (con lo Spezia). Tre le sconfitte, con Cittadella, Sassuolo e Cosenza, per una media interna di 1.43 punti a match. Tredici i gol fatti, 12 quelli subiti seppur considerando, per quest’ultimo numero, che con il Sassuolo capolista Lezzerini ha dovuto raccogliere la palla dal sacco ben cinque volte.

Lo spunto

Un altro dato da rimarcare è che le rondinelle, in queste prime 14 gare, hanno goduto per ben 5 volte della superiorità numerica. Tre volte (con Cittadella, Frosinone e Spezia) tra le mura amiche. Tuttavia, come è successo sabato scorso al Menti di Castellammare con la Juve Stabia, non sono mai riuscite ad approfittare appieno della situazione.

Con il Cittadella, rimasto in dieci dal 14’ del secondo tempo per il rosso a Pavan, è addirittura arrivata la sconfitta, mentre con Frosinone (sotto di un uomo, Darboe, dal 12’ del secondo tempo) e Spezia (espulso Vignali, anche se solo a 3 minuti dal 90’) il Brescia ha incamerato 4 punti, rispettivamente tre con i ciociari (che erano comunque già stati asfaltati 3-0 nella prima frazione, in parità numerica) e uno con i liguri, rimontati nella ripresa grazie a una delle due perle stagionali su punizione di Verreth.

Il tecnico delle Rondinelle Rolando Maran © www.giornaledibrescia.it
Il tecnico delle Rondinelle Rolando Maran © www.giornaledibrescia.it

La media punti casalinga di 1.43, dicevamo, stride con l’1.92 ottenuta da Maran l’anno scorso dal proprio insediamento sulla panchina quando, in dodici partite giocate al Rigamonti, arrivarono 23 punti, messi in carniere grazie a sei vittorie e cinque pareggi alle quali fece da contraltare un’unica sconfitta, quella patita con il Parma capolista, che approdò poi in serie A in carrozza.

Adesso quella casa deve tornare a essere un fattore. Nonostante qualche cerotto non da poco ancora appiccicato sulla pelle. Riconquistarla, per sentirla ancora dolce. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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