Calcio

Brescia, stadio Rigamonti: Cellino non salda la seconda rata

A questo punto, l’impianto di Mompiano deve tornare nella piena disponibilità dell’Amministrazione. In Loggia terminata la riunione tecnica. L’obiettivo è notificare lo sfratto già in giornata
Lo stadio Rigamonti - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Lo stadio Rigamonti - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Nessun saldo versato. Massimo Cellino ha pagato solo la metà dei soldi dovuti al Comune, ma non l’intera somma. E adesso il tempo (quel countdown di quindici giorni scandito dalla diffida del 13 giugno) è scaduto.

Per il Comune di Brescia, quindi, il Brescia Calcio non sta più rispettando - ufficialmente e formalmente - le clausole sancite all’interno del contratto che garantiva alla società l’utilizzo del Rigamonti. E a questo punto, lo stadio di Mompiano deve tornare nella piena disponibilità dell’Amministrazione.

Cosa succede ora?

Si metterà in moto l’iter previsto dalla normativa. In Loggia dopo una serie di riunioni tecniche per impostare e stilare quello che viene comunemente chiamato l’atto di revoca della concessione dello stadio e che tecnicamente si chiama «determina di risoluzione».

A quel punto, il presidente Cellino avrà pochi giorni (come stabilito all’interno della convenzione sottoscritta nel 2019) per liberare gli uffici, diversamente procederà d’ufficio il Comune a sgomberarli per poi rivalersi anche di questi costi. Esattamente come farà per il conto della mancata manutenzione del campo, mossa già annunciata attraverso la seconda diffida recapitata al patron della società il 26 giugno, sulla scia del sopralluogo avvenuto alla presenza dei tecnici comunali, dell’assessore allo Sport Alessandro Cantoni e dell’avvocato Luca Bonavitacola, legale bresciano di Cellino.

Notifica in giornata

Dopo una ricognizione sui tempi tecnici amministrativi per istruire la pratica, la Loggia sta rifinendo gli ultimi dettagli, ma l’obiettivo è notificare alla società in giornata la determina di risoluzione del contratto che conclama lo «sfratto» del Brescia Calcio dall’impianto di Mompiano.
Tra il pomeriggio di oggi e domani mattina, dunque, pur con i tempi necessari per sgomberare l’impianto dal materiale della società, le chiavi dello stadio sono destinate a tornare nelle mani di sindaca e assessori. In attesa di capire se, sulla scia della manifestazione d’interesse che dovrebbe essere pubblicata nell’arco dei prossimi giorni e rimanere aperta per una settimana (due al massimo), il Rigamonti sarà la casa della nuova squadra della città, quel «Brescia future club» (questo il nome in pole per il futuro progetto) di cui Giuseppe Pasini si prepara ad essere il volto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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