Brescia, Maran per voltare pagina pensa a Bjarnason

Si volta pagina. Perché è giusto così. Dopo una settimana in cui si è parlato più della partita precedente che di quella successiva, ora è davvero tempo di archiviare definitivamente quel 2-5 e pensare solo e soltanto al Cesena. Per la prima sfida di un trittico che in otto giorni vedrà anche i match con lo Spezia al Rigamonti (martedì) e con la Samp a Marassi, la curiosità principale riguarda l'assetto tattico con cui Rolando Maran deciderà di giocarsi domani (ore 15) la partita del Manuzzi.
Il tecnico delle rondinelle dovrà fare ancora meno di Bisoli – il capitano ha ricominciato a correre sul campo – Moncini e Galazzi con quest'ultimi che si sono solo sottoposti a terapie per i rispettivi acciacchi; confermato invece il recupero di Bianchi che anche ieri ha lavorato in toto con la squadra e che stamane è atteso ancora in gruppo nella rifinitura che anticiperà la partenza per la Romagna.
Le domande
Sarà quindi un Brescia schierato ancora a quattro con un trequartista di ruolo o passerà a tre con l'utilizzo di un trequartista tattico tra le linee? Le voragini centrali viste col Sassuolo, amplificate chiaramente anche dall'assenza di Bisoli, potrebbero spingere Maran a rinfoltire la mediana seppur, con tutto il rispetto, il Cesena non è certo all'altezza degli emiliani di Grosso.
Nella prima ipotesi, possibile il riproporsi del 4-3-1-2 visto inizialmente sabato scorso – e che comunque per un'ora ha tenuto testa alla corazzata neroverde – con probabile inserimento di Dickmann dal primo minuto in luogo di Jallow o Corrado se lo svedese dovesse essere dirottato sulla mancina. Nella seconda ipotesi, Jallow farebbe il braccetto di sinistra con Dickmann e Corrado sugli esterni e il possibile inserimento di Bjarnason tra le linee a fungere sia da filtro che a supportare la coppia d'attacco formata ancora da Borrelli e Juric e con la freschezza di Nuamah pronta in caso di necessità.
Ci sarebbe anche una terza impostazione tattica, cioè lasciando la linea difensiva a quattro e rinunciando al trequarti in un classico 4-4-2. Moduli che la squadra conosce e può interpretare senza problemi anche se, per dirla alla Maran, quel che più conta è l’atteggiamento. Per dimostrare che quella pagina, una volta riletta per bene, è stata girata.
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