Brescia, senza Bisoli la mediana si scopre fragile

La spia si è accesa con il Sassuolo. Per motivazioni composite. Quella regina è il valore dell’avversario: per un po’ il Brescia ha saputo camuffare l’enorme gap tecnico con sacrificio e applicazione. Le solite armi. Poi però è bastata una piccola fiammata neroverde per ridurre in cenere il castello di carta.
In mediana
C’è però anche dell’altro. Un aspetto a sé stante, impermeabile all’imponente superiorità della squadra di Grosso. Rolando Maran ha saputo spiegarlo bene a caldo, in conferenza: «Sulle loro ripartenze ci aprivamo un po’ troppo con i nostri interni di centrocampo, e questo ha messo in difficoltà Verreth». Che non a caso è stato ammonito dopo appena venticinque minuti. Gravato da quella sanzione, non ha più potuto ricorrere all’extrema ratio – il fallo tattico – per tamponare le infilate emiliane.
Poi è vero, per una manciata di minuti la squadra aveva ritrovato compattezza anche in quel settore grazie a qualche accorgimento indotto all’intervallo. Ma il doppio schiaffo di Volpato e Laurienté, pietra tombale sulle fragili velleità del Brescia, ha riaperto quella voragine.

Mancanze
La sconfitta di sabato è passata soprattutto attraverso questa chiave tattica. Riconducibile appunto al valore di una squadra cui questa categoria sta stretta, per utilizzare un eufemismo. Ma anche alle mancanze del Brescia. In mezzo l’assenza di un leader come Bisoli ha avuto un impatto dirompente. Badare bene: non che un suo impiego potesse pareggiare da solo il confronto tecnico in mediana. Però è innegabile che senza di lui il centrocampo si sia ritrovato scoperto, più vulnerabile.
Numeri
Coraggiosa la scelta di dar fiducia a un talento grezzo come Fogliata, che peraltro aveva timbrato il momentaneo pareggio. Ma nel gioco di equilibri tattici in quella casella è venuta meno un’arma essenziale per andare a sporcare le fonti di gioco avversarie. Lo dicono prima di tutto i numeri. Sabato il Brescia ha vinto 24 duelli difensivi, a fronte di una media stagionale di 28.78 (fonte Kama). In questa statistica Bisoli non ha contendenti in squadra. Ed è primo pure per contrasti vinti: 10 quelli con il Sassuolo, 16.56 la media di questo campionato. È esemplificativo anche il dato sui falli commessi: soltanto 4. Al Brescia è mancata la malizia che talvolta occorre per ricorrere alle maniere forti e spezzare il ritmo della controparte.

Riflessioni
Lo ribadiamo: il divario ciclopico di sabato non si sintetizza con l’assenza di Bisoli. È solo una delle componenti che formano il quadro complessivo. Però offre uno spunto: vanno cercate nuove soluzioni per garantire copertura là in mezzo, in attesa che rientri Dimitri, o quella sensazione di sfilacciamento è stata frutto di una contingenza irrimediabile?
Fogliata è un buon palleggiatore, ma è ancora tutto da costruire in fase di non possesso. Sul vantaggio di Boloca, ad esempio, ha responsabilità evidenti. Lo stesso Besaggio, interditore più rodato, ha trovato difficoltà senza Bisoli. Ci sarebbe Bertagnoli, che però non brilla per nerbo nei contrasti. Discorso simile per Bjarnason, decisamente più utile in transizione. E Paghera oggi pare difficilmente proponibile da mezzala. Una bella matassa da sbrogliare per Maran.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
