«Per il Brescia Calcio diverse opzioni, la palla passa al tribunale»
Il Brescia Calcio è con le spalle al muro e ora sul futuro della società pendono alcune opzioni, tra cui il concordato preventivo a quello fallimentare. Ipotesi questa tra le più accreditate.
Severino Gritti, di cosa si tratta?
«Con il concordato fallimentare si intende una sottoprocedura che si apre nel corso della liquidazione giudiziale, l’ex fallimento. In questo caso è il giudice che tiene in mano "la partita": dichiara il fallimento e nomina un curatore, che assume la gestione della società. In ogni caso parliamo di una procedura che dura qualche anno».
I tesserati del Brescia Calcio senza stipendio come si potranno eventualmente rivalere?
«Il curatore potrebbe costruire una proposta. Quantifica il debito e poi stabilisce un ordine dei creditori in base al privilegio: dopo gli ipotecari i dipendenti sono in cima alla lista. Verranno quindi pagati con il quantum ottenuto dalla procedura di vendita dei beni societari».
Tra di essi c’è anche il marchio?
«Tutti gli asset possono essere venduti, marchio compreso se di proprietà. Deve però regnare la trasparenza e la vendita deve essere competitiva (asta, ndr). L’augurio è che in questo momento si possa agire con velocità, senza però sacrificare la ragionevolezza: serve infatti una proposta che duri nel tempo per dare alla città una società degna della sua caratura e dimensione».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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