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Brescia in viaggio per trovare una Cittadella di speranza

Alle 14 con tutte le gare in contemporanea rondinelle al Tombolato per giocarsi il tutto per tutto
Mattéo Tramoni e Moreo oggi possono partire titolari - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Mattéo Tramoni e Moreo oggi possono partire titolari - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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La Spal chi? Via, è passata. Per amore o per forza. In questo caso, per amore e per forza. Crederci finché ce n’è e finché si può non è un’opzione, bensì un obbligo: dettato tanto dai numeri, oggettivi e tangibili, quanto dall’irrazionalità che deriva dal campionato più pazzo e imprevedibile di questo mondo. Crederci, sì... ma in cosa? In tutto quanto è possibile: compresa dunque quella piccola percentuale di riaprire persino la corsa alla promozione diretta.

Per vederla, a dire il vero occorre anche farsi un po’ visionari: ma se il calcio è strano, questa serie B lo è ancora di più. Ma a prescindere, il verbo credere - finché ce n’è e finché si può - va applicato sull’obiettivo finale: che è la serie A. Una missione da perseguire con ogni mezzo, compreso quello dei play off cacciando possibilmente il terzo posto. Vero che l’anno passato la finale se l’erano giocata la quinta e la sesta classificata, Venezia e Cittadella. Ma è ancora più vero che arrivando terzi oltre a evitarsi il preliminare in gara secca, si può salire con 4 pareggi che sono oltretutto la specialità di un Brescia che dopo il Perugia e con Parma e Spal è la squadra che ha centrato più «X».

Un filotto di 15 pareggi dentro il quale è scritta tutta la lista delle occasioni fin qui perdute da Bisoli e compagni. Ma c’è, ora e subito, ancora vita. E soprattutto c’è ancora campionato. Anche se, talmente è stata cocente la botta post pari beffa con la Spal, per un attimo tutto era sembrato finito.

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Obiettivi

Ma così non è. E oggi, a Cittadella (ore 14 con al seguito 1.090 tifosi nel settore ospiti e con tutte le partite in contemporanea) la squadra di Corini dovrà dare, e darsi, la più grande dimostrazione di maturità in capacità di saper reagire. Promozione diretta (qui a lato trovate il pdf con alcune delle combinazioni che potrebbero già regalare gioia a Lecce e Cremonese) o play off, quel che conta tenere bene impresso nella mente, è che c’è una corsa aperta e che il Brescia risulta iscritto.

Servono 6 punti in due gare

È il momento però di calare tutte le proprie carte perché da un bis da 6 punti - tra oggi e venerdì prossimo con la Reggina - non si può proprio prescindere: tra tanti calcoli che si possono fare, con annesse gufate, è l’unico che ha un senso fare. L’ultimo viaggio a Cittadella non fu felice e costò l’immediata eliminazione dai play off. In regular season invece, lo scorso anno, un pesante ko 3-0 costò la panchina a Delneri.

Ma di precedenti infausti con i veneti possiamo trovarne a iosa e per dirla tutta, nella gestione Cellino non è mai accaduto - tra casa e trasferta - che il Brescia abbia sconfitto i granata (ultimo successo nel 2016). C’è da infrangere un vero tabù così come pare esistere una maledizione «da decima» (vittoria stagionale in trasferta): il Brescia che per un girone e un pezzo è stata una gioiosa macchina da viaggio, non vince fuori casa dal 16 febbraio scorso. E l’ultima occasione per migliorare la propria storia, sarebbe anche la più importante.

Oltre che la vittoria in esterna, al Brescia di Corini lontano da Mompiano manca ancora anche il gol con la sterilità offensiva unico vero e grande cruccio: per curare il male, il mai domo tecnico di Bagnolo, ha promesso anche accorgimenti tattici: siamo curiosi. Che dire di questa partita in sé? Non vale nemmeno la pena di sottolineare che questo Cittadella non ha più obiettivi: tra i tanti insegnamenti di questa stagione, c’è - più che mai - che i finali di stagione di una volta, con «sbracamento», non esistono più. Via il «braccino» Brescia: per amore e per forza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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