Brescia Calcio, la sindaca: «Basta usi politici della squadra»

La Redazione Web
Laura Castelletti risponde al centrodestra e respinge ogni accusa di disinteresse. Su Cellino: «Non credo che un imprenditore prenda ordini dalla politica»
La sindaca Castelletti in tribuna con l'assessore Cantoni - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
La sindaca Castelletti in tribuna con l'assessore Cantoni - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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«Fossi nel centrodestra, eviterei situazioni imbarazzanti come quella di ieri, quando si sono fatti fotografare con la sciarpa del Brescia, sotto il manifesto di Salvini Premier». La sindaca di Brescia interviene con parole nette sulla vicenda Brescia Calcio.

«Dare una connotazione politica a uno sport popolare, amato da tutti e di tutti, non è la strada giusta per compattare il sostegno. Anzi, isola ulteriormente», afferma Laura Castelletti. Il riferimento è chiaro: l'invito è a non strumentalizzare la squadra per fini politici, specialmente in un momento delicato per il club che proprio oggi affronta al Rigamonti la Juve Stabia, altra partita in chiave salvezza. 

La sindaca respinge ogni accusa di disinteresse e rivendica un approccio prudente ma presente: «Mi incolpano di parlare poco del Brescia Calcio, ma seguo da vicino la vicenda e mi confronto con chi può davvero aiutare a sbloccare la situazione». Ricorda anche il caso dell’estate 2023, quando la squadra fu ripescata in Serie B: «Mi fu chiesto di espormi pubblicamente, ma scelsi di non farlo. A Reggio Calabria la politica ha urlato per giorni e la squadra è fallita comunque. I fatti contano più delle parole». 

Su Cellino

«Cosa dovrei invece dire al centrodestra che dichiara “il Brescia non può dipendere dall’alternanza umorale di un Presidente?”. Dovrei dire al proprietario della squadra cosa deve fare? Siamo seri. Un anno fa l’ex proprietà Marco Bonometti dichiarava, con il plauso anche del centrodestra, che “al momento solo chiacchiere, ma servono i fatti e in questo momento non vedo all’orizzonte una nuova cordata bresciana che ha voglia di subentrare”. La situazione mi pare consolidata ormai nel tempo – continua la Castelletti – tanto è vero che è arrivato Cellino da Cagliari quasi 10 anni fa, perché nessuno si era fatto avanti o si fa avanti».

Sulla figura del presidente Massimo Cellino, la sindaca prosegue: «Non credo che un imprenditore privato prenda ordini dalla politica», e definisce una «frase fatta» la minaccia di "restituire le chiavi dello stadio". «Sorprende solo che quando ci sono problemi si rivolga all’Amministrazione, quando ci sono utili, invece, è tutto merito suo», aggiunge. Quanto al futuro societario: «Se deciderà di vendere, faccia le sue trattative. Chi arriverà sarà accolto con rispetto e si confronterà con il Comune sul tema stadio».

Infine, ribadisce la posizione dell’Amministrazione sulla questione impiantistica: «La mia posizione è chiara, coerente ed è la stessa da molti anni. Lo stadio devono costruirselo le società, come avviene ovunque. Le istituzioni accompagnano, non sostituiscono. La legge stadi è uno strumento utile che potrebbe servire a sbloccare la situazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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