In Laguna da squadra matura la Germani ora cerca la sesta
Copia-incolla. Se il basket - o qualsiasi sport - funzionasse come un documento Word, la Germani avrebbe già risolto il problema della trasferta di oggi, al Taliercio, contro la Reyer Venezia. Gara valida per la diciottesima giornata del campionato di serie A di basket. La palla a due è alle 19. Il match può essere seguito sintonizzandosi su Radio Bresciasette, per la radiocronaca diretta. Sul sito del GdB, gli aggiornamenti testuali. Partita in streaming su Discovery +.
Il copia-incolla sarebbe da fare con l’atteggiamento (a 360 gradi, quello del corpo, quello a partire dal riscaldamento, quello in campo nei 40 minuti) che la squadra di Alessandro Magro ha dimostrato di poter proporre nei precedenti due viaggi vincenti, a Sassari contro la Dinamo, a ottobre, e a Treviso contro la Nutribullet, lo scorso dicembre, prima che l’ondata Covid spezzettasse il ritmo di una fase di campionato che, comunque, la Pallacanestro Brescia ha saputo né più né meno affrontare da grande protagonista. Insomma, la Germani non si deve «inventare», non deve «scoprire» un modo per battere una squadra quotata lontano dal PalaLeonessa. Questo, tuttavia, non basta a garantire il risultato.
Perché la pallacanestro, e lo sport in generale, non sono un documento Wiord, e le variabili sono infinite. Impossibile dare torto a coach Alessandro Magro quando afferma che non è immaginabile che la sua Germani - reduce da cinque successi di fila - riesca a riproporre ad libitum le prestazioni delle ultime uscite: difesa incredibilmente efficace, attacco che scatta «a orologeria» come un implacabile ordigno, costantemente sopra gli 85 punti di fatturato a partita (86 contro Cremona, 94 a Treviso, 88 con Brindisi, 110 nella festa del canestro contro Pesaro, 97 rifilati alla Dinamo Sassari).
Il motto della squadra, da inizio stagione, preceduto da hashtag e scritto tutto attaccato, è «Dream Big», sognare in grande. Per non svegliarsi - adesso - serve confermarsi lontano dalle mura di via Caprera (gli ultimi tre successi sono tutti maturati a Brescia). Kenny Gabriel, tra i protagonisti ritrovati di questa fase di stagione, afferma di pensare alle proprie iniziali - KG -, come sigla per «Keep Going», liberamente traducibile in «sempre avanti». Con un po’ di sfrontatezza, come a Sassari e Treviso. Di positivo c’è anche il fatto che - adesso come adesso -, la Pallacanestro Brescia ha poco da perdere. Una sconfitta, infatti, non desterebbe alcuna perplessità, non metterebbe in dubbio protagonisti e sistemi di gioco che hanno dimostrato sul campo di poter funzionare bene, anche in occasioni diverse. La «garanzia» della Germani, oggi, è proprio la varietà attraverso la quale ha saputo esprimersi.
Ha vinto «ammazzando» le partite in 20 minuti come con Cremona e Treviso. Ha vinto un match punto a punto, come quello contro Sassari. Ha vinto cavalcando l’asso Della Valle (questa è una delle costanti, insieme alla più importante, ossia la consistenza difensiva). Ha vinto tirando da tre con percentuali altissime, ma anche «soltanto» buone. Ha vinto con Mitrou-Long in versione «scudiero» dello stesso Della Valle, e in versione superstar. Ha vinto coinvolgendo sempre più Petrucelli nella metà campo avversaria. Ha vinto facendo leva sulla potenza mentale di un giocatore come Gabriel, vero «intimidatore mentale» con le sue giocate d’energia, a volte plateali il giusto per spegnere l’entusiasmo degli avversari (la stoppata su Burnell domenica scorsa non è stata solo una stoppata, ma un chiaro messaggio «sportivamente minatorio»: di qui non si passa). Ancora: la Germani ha vinto attaccando il ferro con gli esterni, ha vinto coinvolgendo sempre più i centri Cobbins e Burns. Caricata dal raggiungimento della Final Eight di Coppa Italia (ai quarti si giocherà contro Trento), questa Germani è davvero libera di sognare. Farlo, a questo punto, non costa poi tanto.
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