Basket

Germani, il primo vero stop può dare ulteriore slancio

Il ko a Bologna era preventivabile, adesso la sfida delicata alla Reyer Venezia
Jason Burnell - © Foto MarcoBrondi // CIAMILLO-CASTORIA
Jason Burnell - © Foto MarcoBrondi // CIAMILLO-CASTORIA
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Tornare dalla Virtus Arena con una sconfitta era preventivabile. Per come si stava mettendo la gara, a dirla tutta, il -10 finale (86-76) poteva essere anche un poco più largo. La Germani perde la vetta della classifica, viene raggiunta proprio dalla Virtus Bologna, che adesso ha lo scontro diretto a favore.

Poco male si diceva. Ciò che si può registrare è che, alla dodicesima, arriva la vera prima battuta d’arresto per la Pallacanestro Brescia. La squadra aveva giocato male alla prima di campionato, a Treviso, eppure aveva vinto in extremis. Aveva perso a Trapani una partita molto strana, sporca e spigolosa, il 2 novembre. Non era la Shark allo sbando di questi giorni. Era la corazzata allenata da Repesa che giocava un basket fisico, aggressivo, veloce, carico di talento. E, nonostante tutto, i biancoblù si erano ritrovati con il tiro della possibile vittoria nelle mani di Burnell (Ndour e Ivanovic erano stati estromessi per falli, Massinburg aveva chiesto di non rientrare perché aveva iniziato a sentire il polpaccio tirare).

Insomma, al PalaShark era maturato un ko che non aveva il sapore di una vittoria, ma quasi. La squadra era uscita rinfrancata, ancora più sicura delle proprie possibilità. Non per niente erano arrivate sei vittorie consecutive, la prima con l’Olimpia Milano. Solo le ultime due, con Massinburg a scarto ridotto in campo.

Per la prima volta

L’inizio di campionato, detto del match del PalaVerde, era stato caratterizzato da gare più o meno sporche e gestite con grandissima esperienza.

Insomma, la Germani è stata «messa sotto» per la prima volta nel corso di questa stagione, se non si considera la sconfitta nella finale di Supercoppa contro l’Olimpia Milano (90-76).

Non è stata una debacle, non è un dramma, non sposta di un millimetro il valore del lavoro svolto fin qui. Ciò che si può osservare è che, l’altra sera, alla Fiera bolognese, Brescia ha cercato di giocare per la prima volta una pallacanestro un po’ diversa dal solito. Ha cercato di correre di più in transizione. Ha cercato di «ragionare di meno» e di andare più a folate. Ad affidarsi tanto al tiro da tre punti. Arma che, però, ha tradito i bresciani (7/33 a fine gara).

Dall’altra parte si è osservata una Virtus chiaramente più forte, non particolarmente stanca, quasi sempre in controllo. E in grado di levare dalla partita Nikola Ivanovic, che in questo momento è il giocatore più importante di Brescia in fatto di creazione di gioco, per sé e per i compagni.

Ogni sconfitta è una lezione. La Brescia meravigliosa dello scorso anno incappò molto prima in una sconfitta dolorosa (il ko interno con Trapani (95-74 al PalaLeonessa alla sesta di andata). E poi, proprio con Trapani, ricordiamo tutti come è andata a finire.

Il ko dell’altra sera, adesso, può solo essere carburante per la prossima sfida. Domenica, alle 16, arriva al PalaLeonessa la Reyer Venezia, terza forza del campionato, a -2 da Brescia. Si tratta di un incrocio delicatissimo per gli equilibri dell’alta classifica, quando mancano tre gare alla fine dell’andata e alla definizione della griglia della Final Eight di Coppa Italia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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