Germani, Magro detta la rotta: «Fari accesi verso i play off»

Dai primi di febbraio ai primi di marzo. Di simile c’è il meteo, per nulla piacevole: la primavera proprio non ne vuole sapere di arrivare. A San Zeno Alessandro Magro torna a parlare di una partita di campionato. L’ultima disputata (e vinta), in casa contro Trieste, risale a due giorni prima di San Valentino. Adesso c’è la trasferta di Brindisi, in programma domani, domenica, alle 18, al PalaPentassuglia, gara valida per la ventunesima di regular season. In mezzo, l’ottima figura fatta alla Final Eight di Pesaro, la pausa per le Nazionali durante la quale Della Valle ha sfoderato una prestazione scintillante in «gara-2» contro l’Islanda (Eboua ha vestito la maglia del Camerun), e pure lo scoppio di un conflitto bellico.
Il rush finale
Cosa c’entra con la pallacanestro? La guerra ha innescato il fuggi-fuggi dopo il blocco alle squadre russe nelle competizioni europee. Un movimento di cui ha approfittato, se così si può dire, la Virtus Bologna, che ha messo sotto contratto la stella Daniel Hackett. E che, almeno adesso, la Germani non vuole sfruttare. Il gruppo che ha conquistato il terzo posto in serie A e la semifinale di Coppa Italia merita di proseguire compatto. Un debito morale, quello del club, verso una rosa che ha dimostrato - anche superando le difficoltà - di essere affidabile, pronta e competitiva. «Il nostro obiettivo adesso è cambiato - racconta l’allenatore della Pallacanestro Brescia -. Siamo alle porte del rush finale. Dopo quella che definisco un’eccellente Final Eight, ci troviamo a dover difendere il terzo posto». Il tecnico toscano inquadra con chiarezza questa nuova fase. «A inizio stagione abbiamo voluto tenere i fari spenti - ricorda -. Adesso si sono accesi. L’obiettivo non è più la salvezza, vogliamo staccare un biglietto per la post season». Realismo. La Germani vanta una serie aperta di otto vittorie consecutive in serie A.@Sport
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Focus sull'aspetto mentale
Magro sa bene che un «pace» di questo genere è abbastanza irripetibile. «Dovremo dimostrare di saper assorbire le sconfitte che verranno - afferma -. E in questo cammino di undici gare da qui alla fine della regular season il match contro Brindisi è tra i più complicati. Ricominciare non è mai semplice. A maggior ragione se lo fai contro un club forte e in un palazzetto caldo. Comunque, non ho paura. La squadra si è allenata molto bene, la condizione fisica è buona. In futuro cercheremo di riproporre la pallacanestro che ci ha caratterizzati fin qui. L’obiettivo è sempre quello di far esprimere al meglio i giocatori che si hanno a disposizione. Il focus, più che sul campo, è sull’aspetto mentale. Servono consapevolezza e durezza. Raggiungere un obiettivo è difficile? Difenderlo e mantenerlo lo è ancora di più.

«The job is not done»
Non per nulla, il titolo dell’ultima riunione con la squadra è stato: «The job is not done». La missione non è compiuta». Il faro. Nella conferenza stampa di presentazione della gara contro Brindisi, Magro ha parlato anche del play-guardia Naz Mitrou-Long. Appannato nell’ultima di campionato contro Trieste, non ha poi disputato una Final Eight sui soliti standard (se lo avesse fatto, verrebbe da pensare, contro Milano sarebbe potuta finire... all’over-time?). «Adesso possiamo dirlo, aveva un problema fisico. Però ha recuperato, è al 100%, si allena dalle 9.30 di mattina, da solo, con Jenkins. Poi, insieme alla squadra. Infine, si ferma a tirare». Un passaggio anche su Hackett. «Ho avuto la fortuna di allenarlo a Siena. È una grande persona, prima che un grandissimo giocatore. L’ho sentito quando era ancora in Russia - svela -. Il suo arrivo in Italia spinge ancora più in alto il livello del nostro campionato».
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