Germani, Ivanovic: «Stiamo lavorando tanto»
Il sorriso quando si parla del compagno e amico Amedeo Della Valle, furia nell’Italbasket 3vs3, e poi devastante nell’amichevole vinta dalla Germani giovedì, contro il Rytas Vilnius («ha segnato 29 punti in Birkenstock...). Il consiglio su una possibile sorpresa biancoblù, a microfoni spenti, terminata la puntata: «Attenzione a Mattia Santinon, questo ragazzo è davvero bravo». Nicola «Johnny» Ivanovic è stato ospite del nuovo debutto di Basket Time, in onda ieri su Teletutto.
Anche lui si volta a guardare «un’estate passata troppo in fretta», se è vero che lo scorso 17 giugno la Pallacanestro Brescia era in campo per gara-3 della finale scudetto contro la Virtus Bologna. La circostanza che (relativamente) poco sia cambiato contribuisce a far percepire la velocità del tempo.
«Abbiamo lavorato duramente fin dal primo giorno - racconta il playmaker montenegrino di 31 anni -. Abbiamo fatto abbastanza fatica nelle amichevoli con Rieti e Verona. Si è visto, ma era anche prevedibile. Poco prima di affrontare il Rytas Vilnius siamo riusciti ad allenarci per la prima volta tutti insieme, e poi si è visto. Ci siamo espressi meglio».
La novità sul campo è la presenza di CJ Massinburg al posto di Chris Dowe. Quella in panchina riguarda invece la promozione a capo allenatore di Matteo Cotelli, dopo la partenza di Peppe Poeta poco dopo la cavalcata play off. «Ho parlato con il coach tutta l’estate - racconta Ivanovic -. A parte domandarci che cosa avrebbe fatto Ndour - sorride l’esterno di Podgorica -, discutevamo del playbook. Mi ha spiegato che sarebbe rimasto quasi identico. Poi, naturalmente, in questa stagione cambierà un po’ la filosofia. Cotelli esprimerà la propria identità di allenatore. Questo, per la squadra, sarà un bene».
Ivanovic è il primo playmaker titolare dai tempi di Luca Vitali a rimanere a Brescia più di un anno. Anche per lui, quello 2024-2025 è stato un campionato da ricordare. Al netto delle due superpotenze Olimpia Milano e Virtus Bologna «la nuova serie A sarà ancora abbastanza equilibrata - sottolinea -, anche se le partenze di Shengelia e Mirotic (rispettivamente da Virtus Bologna direzione Barcellona e Olimpia Milano direzione Monaco, ndr) per certi versi abbassano il livello complessivo».
Capitolo Europei, Ivanovic, considerando anche la trafila nelle giovanili, ha giocato «quasi un ventennio con la maglia del Montenegro. Adesso sono invecchiato, il fisico non risponde più allo stesso modo - fa notare il play -. La Nazionale del mio Paese riesce a partecipare alle principali competizioni internazionali, ma in patria ci sono praticamente solo due squadre di livello, ossia Buducnost (ex club di Ivanovic, ndr) e Mornar Bar. Manca un sistema. E l’eliminazione nella fase a gironi ha scatenato grandi polemiche».
L’Italia, adesso, sta pensando al post-Pozzecco. «Vedrei bene Poeta? Lo vedrei bene a fare letteralmente qualsiasi cosa. Pure a vendere le auto».
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