PalaLeonessa «wow»: sette vittorie su sette gare in casa per la Germani
«Il nostro palazzetto dovrà essere il nostro fortino». È il mathra di ogni allenatore, ed è un concetto sostanzialmente corretto. Specie nel campionato italiano, nel quale magari non abbondano squadre di altissima qualità, ma gli impianti «caldi» sono davvero numerosi. Vengono in mente - in ordine sparso - Brindisi, Sassari, Scafati, Napoli, Trapani... e via dicendo.
Variabili
È quindi vero che le fortune della regular season si costruiscono soprattutto in casa. Poi ci sono stagioni atipiche, come quelle in cui giochi campionato e una Coppa europea. E questa regola viene un po’ meno. Una gara in casa, se sei stanco per via di un viaggio, può non rappresentare per forza un vantaggio, specie in certi frangenti dell’annata, specie se ti stai allenando poco.
L’andata non è ancora finita. La Germani la terminerà domenica 11 gennaio, in casa, con Tortona. In mezzo, domenica 4, la trasferta al PalaSerradimigni per incontrare la Dinamo Sassari. Per il momento abbiamo sotto mano un campione di sette gare casalinghe. Prendendolo in esame, si può dire che è la prima volta da quando la Pallacanestro Brescia (fino al 7 luglio 2020 Basket Brescia Leonessa) le ha vinte tutte. Trasformando in realtà il famoso manthra: «casa nostra» è stato davvero, fin qui, un fortino. In questo 2025-2026 Brescia - capolista guidata da Matteo Cotelli, a pari punti con la Virtus Bologna - ha battuto in casa, nell’ordine, Trento, Cantù, Olimpia Milano, Trieste, Cremona, Varese e Reyer Venezia.
Nelle puntate precedenti
È possibile concordare sul fatto che l’annata 2024-2025, con Peppe Poeta in panchina e la finale scudetto raggiunta da terza forza della regular season, è stata la più esaltante di sempre. Eppure anche quella Germani non aveva iniziato così bene. Aveva vinto sei partite (con Varese, Dinamo Sassari, Virtus Bologna, Napoli, Pistoia e Trento), ma era caduta con Trapani.
Un’altra grande Germani, l’ultima di Alessandro Magro, a lungo prima in classifica, aveva cominciato bene, ma non «così» bene. Si era sbarazzata di Pesaro, Napoli, Cremona, Varese, Dinamo Sassari e Olimpia Milano, ma era caduta con Trento.
L’anno precedente, sempre con Magro in panchina, era stato all’insegna degli «up&down» del doppio impegno. Bilancio: cinque vinte (Varese, Scafati, Tortona, Napoli, Reggio Emilia) e due perse (Pesaro e Virtus Bologna).
La prima stagione del tecnico fiorentino era iniziata con non poche difficoltà (progetto nuovo, roster molto modificato). La Pallacanestro Brescia aveva vinto con Napoli, Fortitudo Bologna, Reyer Venezia, Cremona e Pesaro, e perso con Tortona e Virtus Bologna. In mezzo, parecchie sconfitte esterne.
Con Esposito
Gli anni di Vincenzo Esposito erano stati diametralmente opposto. L’ultimo (2020-2021) in casa era andato molto male (tre vinte, quattro perse, era arrivato l’esonero e il subentro di Maurizio Buscaglia, fino a una sofferta salvezza raggiunta alla penultima di campionato). Il primo, nonostante l’impegno in Eurocup (2019-2020) era iniziato molto bene: sei vinte e una sola persa (con la Virtus).
Con Diana
Andrea Diana, nel primo anno in A (2016-2017) aveva iniziato con un 4/3. La stagione successiva, quella delle nove affermazioni d’apertura consecutive, del terzo posto a fine anno e della semifinale scudetto persa in quattro gare con l’Olimpia Milano, aveva comunque vinto cinque gare in casa, a fronte di due ko. Cinque vittorie e due stop l’anno successivo, con «di mezzo» l’Eurocup. Ma nessuna delle due competizioni, nella fattispecie, andò in modo brillante.
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