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Tornei di Fifa e sfide in campo: una giornata speciale all'insegna dell'Eduplay

La sta organizzando Spazio Off, tra i testimonial anche Marco Zambelli, ex capitano del Brescia. Al via la raccolta fondi
«Esci, Video-Gioca, Cresci», la presentazione del progetto di Spazio Off
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Combattere la dipendenza dai videogiochi, giocando ai videogiochi. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Con il progetto «Esci, Video-Gioca, Cresci», Spazio Off - che dal 2018 si occupa di dipendenza da gioco d’azzardo patologico e da social, videogiochi e Internet - punta a educare e sensibilizzare i ragazzi con la tecnica dell’Eduplay. Il servizio, che fa parte della cooperativa bresciana Comunità Fraternità, si prende cura di persone di tutte le età, partendo dai bambini e dalle bambine in età scolare, fino alle persone anziane, ognuna portatrice di difficoltà diverse: ritiro sociale e scolastico, ansia, disturbi dell’umore, difficoltà relazionali e famigliari, problemi di coppia, disagi legati all’utilizzo di sostanze, oltre alla dipendenza da gioco d’azzardo e all’abuso di videogiochi e tecnologie.

Sulla scorta di questa esperienza, Spazio Off sta raccogliendo fondi per organizzare una giornata speciale, dedicata ai ragazzi dai 13 anni in sui, in programma quest'estate.

Il progetto

L’obiettivo del progetto è organizzare una giornata di gioco educativa e divertente per la prossima estate, nei campi della Pavoniana Calcio in via San Donino a Brescia. Saranno presenti alcuni giocatori della Pavoniana Calcio e l’ex capitano del Brescia, Marco Zambelli, che si alterneranno con i ragazzi tra divertimento e formazione, in cui si alterneranno arena virtuale e campo reale.

La giornata inizierà con delle sfide a Fifa in tornei virtuali di videogioco che consentiranno, con il supporto degli operatori, di sviluppare attitudini quali senso di autostima personale e di squadra e di lavorare su aspetti fondamentali come l’importanza del rispetto delle regole del gioco. Verrà poi il momento di scendere in campo davvero, per mettere in pratica quanto appreso nella sessione di e-sport.

Da una parte sarà un’occasione per ragazzi e ragazze di accrescere competenze fondamentali, divertendosi, dall’altra sarà un momento per i genitori per guardare i videogiochi con occhi diversi: non solo come un passatempo che ruba spazio allo studio o al dialogo ma come mezzo espressivo in cui dialogare insieme e divertirsi.

Cos’è l’Eduplay

Sono tanti i ragazzi che durante il lockdown hanno sviluppato dipendenza dai videogiochi
Sono tanti i ragazzi che durante il lockdown hanno sviluppato dipendenza dai videogiochi

Questa tecnica a valenza educativa è nata per rispondere ad un fenomeno in estrema espansione, cioè il ritiro sociale dei ragazzi e delle ragazze nel mondo dei videogiochi o del digitale, aumentato anche a seguito del lockdown durante la pandemia Covid-19. Spesso molti ragazzi e ragazze vittime di bullismo o con fragilità sociali e famigliari ritrovano nel digitale un luogo sicuro e appagante, nel quale potersi ritirare e sentirsi competenti, fuori dai radar dei genitori. Purtroppo però questo canale è spesso privo di controllo e pieno di pericoli (adescamenti, pedopornografia, cyberbullismo, challenge) che un ragazzino o una ragazzina non riescono a cogliere e in cui tendono a perdersi. Attraverso sessioni appositamente studiate, alterniamo il videogioco allo sport, per far imparare ai ragazzi e alle ragazze che le competenze cognitive, emotive e relazionali che si apprendono nel digitale possono essere messe in pratica nell’attività sportiva e viceversa.

La raccolta fondi

Per realizzare la giornata, è stato organizzato un crowdfunding (per donare clicca qui), che punta a raccogliere i fondi necessari per noleggiare gli schermi, le play station e tutto il materiale necessario per le sessioni di videogioco, oltre ad avere a disposizione psicologi esperti in Eduplay per accompagnare i ragazzi, a cui sarà consegnato anche il decalogo del videogiocatore.

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