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Sonny Colbrelli: un anno fa il malore che gli ha cambiato la vita

Ciclismo, il campione di Casto giunse secondo alla prima tappa del Giro di Catalogna, poi fu colpito da un malore. Dopo mesi l’addio alle corse
Il sorriso di Sonny Colbrelli, il campione di Casto - © www.giornaledibrescia.it
Il sorriso di Sonny Colbrelli, il campione di Casto - © www.giornaledibrescia.it
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Un anno fa un lancio di agenzia internazionale squarciò la normale vita di redazione al GdB: «Sonny Colbrelli colto da malore dopo il traguardo». Avevamo appena confezionato l’articolo celebrando il secondo posto nella prima tappa del Giro di Catalogna (la stessa di ieri, vinta dallo sloveno Roglic sull’iridato Evenepoel), ottenuto per pochi centesimi dal bresciano della Bahrain Victorius alle spalle dell’australiano Matthews che immediatamente si era cambiata la prospettiva, con l’evento sportivo decisamente in secondo piano.

Momenti di panico

I soccorsi in Spagna: il malore accusato da Colbrelli dopo il traguardo al Giro di Catalogna 2022 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
I soccorsi in Spagna: il malore accusato da Colbrelli dopo il traguardo al Giro di Catalogna 2022 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

Sono trascorsi minuti parsi ore alla ricerca spasmodica di notizie e le conferme dalla Spagna hanno purtroppo fatto intuire la gravità della situazione. Colbrelli aveva perso conoscenza, il suo cuore cessato di battere per qualche secondo, e solo il provvidenziale e tempestivo intervento di uno spettatore studente di medicina e rianimatore ha permesso, tramite il defibrillatore, all’allora campione d’Europa di riprendersi e risvegliarsi in ospedale con una prospettiva di vita e carriera completamente diverse.

Una ripresa difficile

Sonny Colbrelli al suo ultimo e più grande successo: la vittoria alla Parigi-Roubaix nel 2021 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Sonny Colbrelli al suo ultimo e più grande successo: la vittoria alla Parigi-Roubaix nel 2021 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

Col cuore non si scherza e subito sono partiti gli accertamenti per capire le cause di quell’aritmia. Sonny sperava in cuor suo di poter tornare a correre, ora che aveva capito come vincere nei grandi appuntamenti, con un atteggiamento e una fiducia diversi dal passato. Aveva compiuto il salto da buon corridore al rango di campione. E non solo per i titoli e le maglie di campione d’Italia e campione d’Europa conquistati con grande merito la stagione precedente, ma anche per quel capolavoro che è stata la sua vittoria alla Parigi Roubaix, con quell’urlo dopo il traguardo, maschera di fango divenuta icona della gioia conquistata dopo sofferenza e tanti sacrifici, operaio del pedale che ha raggiunto il paradiso degli eroi del pedale vincendo la corsa più dura e difficile al mondo in condizioni ambientali, per i più, proibitive.

L’addio alle corse

Gli accertamenti sanitario hanno imposto subito la massima cautela e infine reso necessario un piccolo intervento salvavita per scongiurare il ripetersi dell’evento che, alla luce dei regolamenti dello sport italiano, significava lasciare ogni velleità agonistica alle spalle.

Arriva così il momento più sofferto nella vita di un corridore che sa di poter dare ancora tanto, quello di essere costretto, suo malgrado ad appendere la bici al chiodo. «Ho scelto la vita, i miei figli (Vittoria e Tomaso ndr.) – ha dichiarato il bresciano -. Una scelta facile ma molto sofferta che ho dovuto prendere nel momento migliore della mia carriera» il rammarico che lo accompagna.

È iniziato così un capitolo nuovo nella vita del campione di Casto che ha fatto buon viso a cattivo gioco, sicuro lui come lo siamo noi, di poter dare ancora molto al ciclismo. Con tanta umiltà (a Sanremo dava via le boracce ai suoi ex compagni come un massaggiatore qualunque) e con l’immagine di un ragazzo sorridente che è rinato a nuova vita e si proietta verso nuovi traguardi.

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