Problemi di sicurezza: la Russian Synchro si allena all’aperto
Un’altra polemica investe la San Filippo, la partecipata del Comune di Brescia che si occupa della gestione delle strutture sportive comunali. Ad alzare la voce, questa volta, tocca alla Russian Synchro Brescia, la società di nuoto artistico che si allena due giorni alla settimana nella piscina di Mompiano e altri due giorni a Lamarmora.
Problemi di sicurezza
Da qualche giorno, le atlete, che stanno preparando due appuntamenti importanti – i campionati estivi nazionali di Savona e di Riccione – sono costrette ad effettuare l’allenamento a secco al di fuori della struttura comunale. «Ci hanno avvisto qualche giorno fa che non possiamo più usare il bordo vasca per la preparazione atletica che alle ragazze serve per non incorrere in infortuni muscolari, ma anche per allenare il corpo che poi in acqua deve poter fare esercizi molto faticosi – ha detto il presidente della Russian, Giuseppe Schiano –. La motivazione? Problemi di sicurezza. Siamo qua da 14 anni e non ci sono mai stati problemi, forse qualcuno ci vuole cacciare? La preparazione a secco è fondamentale per questo sport, non poterla fare significa non fare sincronizzato».
La replica
Come risponde San Filippo? Con le parole del presidente Fiorin, che sottolinea di non essere mai stato interpellato in prima persona: «Abbiamo un direttore giustamente molto severo sulle questioni della sicurezza che non riguardano solo la Russian, ma anche altre società alle quali è stato dato il divieto dell’allenamento a bordo vasca – ha detto Fiorin –. Noi gestiamo gli impianti, le soluzioni alternative, qualora succedano questo tipo di inconvenienti, dovrebbe trovarle il Comune. Detto questo con altre società, come ad esempio l’An Brescia, abbiamo avviato una convenzione con la palestra del Golgi e risolto il problema. Possiamo fare lo stesso anche con il sincronizzato».
Dialogo difficoltoso
La Russian, però, sembrerebbe non voler accettare alternative: «In questi mesi – ha continuato Schiano – ci siamo interfacciati con il direttore Andrea Annibale che non ci ha trattati mai con educazione, malgrado noi fossimo aperti al dialogo. In questo modo il sincro non può sopravvivere, saremo costretti ad andarcene». Servirebbe quindi una piscina con una palestra e a Brescia non ce ne sono. O meglio: Mompiano ha a disposizione un piano rialzato e da anni si parla di trasformarlo in palestra, ma ancora non si è fatto nulla. Forse potrebbe essere l’occasione giusta per ridiscutere la questione.
Soluzione
Nel corso della mattinata la situazione ha visto un’evoluzione che spiega proprio Fiorin: «Abbiamo individuato degli spazi esterni alla piscina di Mompiano, l’area che chiamiamo “giardino Zen”che verrà ripristinato e messo a disposizione almeno per queste settimane estive. Poi provvederemo a trovare una soluzione più stabile lì e anche a Lamarmora».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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