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Michele Lamberti: «Guardo con fiducia al Mondiale e l’obiettivo è migliorarmi»

Il nuotatore ospite ieri a radio Breciasette tra uno sguardo alla vasca e uno alla vita privata
Michele Lamberti - © www.giornaledibrescia.it
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A meno di venti giorni dal Mondiale d’inverno di nuoto in Qatar Michele Lamberti è pronto per la sua seconda avventura iridata in vasca lunga. Budapest 2022 fu una tappa di avvicinamento all’Europeo di Roma, Doha 2024 vuole essere il trampolino di lancio per la qualificazione olimpica.

La strada verso Parigi passa però da un deciso miglioramento cronometrico, visto che tra il suo personale e il minimo a cinque cerchi dei 100 dorso balla quasi mezzo secondo. Smaltita la fatica mattutina nella piscina del Centro federale di Verona, dove si allena dalla insieme a Thomas Ceccon agli ordini di Alberto Burlina, il ventitreenne nuotatore bresciano è intervenuto ai microfoni del Magazine di Radio Bresciasette dove ha risposto alle domande di Maddalena Damini.

Il momento

«La rifinitura prosegue bene. Sono riuscito a qualificarmi a fine novembre agli Invernali di Riccione, quindi ho avuto il tempo di prepararmi come si deve. Il clima in Nazionale è buono, siamo un gruppo unito, ci conosciamo tutti e sappiamo che dovremo dare il massimo». In uno sport dove gli allenamenti sono ripetitivi e massacranti, l’equilibrio tra sforzo fisico e tensione mentale è fondamentale: «Nel nuoto la testa fa la differenza, pertanto è necessario avere un clima sereno attorno a te, dove tutti ti spingono a dare qualcosa in più».

Scorrendo l’album dei ricordi, Lamberti evidenzia due momenti della carriera: «L’esordio in Nazionale assoluta agli Europei in vasca corta di Kazan 2021, dove pur non avendo grandi aspettative, conquistai cinque medaglie e stabilii un record del mondo con la staffetta, e gli Europei in lunga di Roma nell’agosto 2022, dove gareggiai in una ambiente di festa e in mezzo a un pubblico caloroso».

Vita

Da doppio figlio d’arte (Giorgio Lamberti e Tanya Vannini) per Michele è stato naturale scegliere il nuoto: «Sia io sia mio fratello Matteo e mia sorella Noemi abbiamo seguito la strada dei genitori, ma lo abbiamo scelto da soli, senza alcuna costrizione. Da mamma e papà abbiamo preso la passione immensa per questo sport. Da piccolo non è stato facile essere allenato da loro, poi crescendo è diventato naturale».

In una vita di sacrifici, con sveglia puntata alle 6.45, allenamenti doppi tre volte a settimana e altrettanti giorni in palestra, Michele non rinnega alcunché («Mi reputo fortunato per quello che ho e cerco di onorare il cognome che porto»), conferma che in famiglia il nuoto non è totalizzante («Sul divano e a tavola parliamo d’altro») e per il suo futuro guarda oltre lo sport: «Sono diplomato al liceo linguistico e ora studio Lingue per le imprese. Il tempo è poco, pertanto cerco di non sprecarlo». Infine, chiarito che i suoi riferimenti sono Michael Phelps e Caeleb Dressel, l’obiettivo per il Mondiale di Doha è semplice: «Più che pensare alle medaglie vorrei migliorare il personale. D’altronde questo è quanto mi ha insegnato papà, guardare ai miei miglioramenti, senza pensare agli altri».

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