Magia Franzoni in superG: quando il papà gli «chiamò» il podio
Qualche mese fa, in un momento conviviale, papà Osvaldo - carezze poche, ma un grande orgoglio celato per il figlio - disse: «Questo ragazzo qui ora ci fa un podio, poi ci divertiamo». Nel mentre Giovanni Franzoni ha fatto spallucce per togliersi un po’ di pressione, ma la pensava esattamente nello stesso modo: era solo questione di tempo.
Certo, se gli avessero detto di scegliere su quale pista avrebbe centrato il primo podio in Coppa del Mondo, mai e poi mai avrebbe indicato la Saslong della Val Gardena. E invece in un weekend iniziato già col piede giusto in discesa, ecco che si spalancano le porte del Gotha della neve. Facendo scorrere prima gli sci, poi le emozioni e le lacrime, perché nel terzo posto in superG di Franzoni c’è anche un pizzico di magia.
Commozione
«Fare podio qui è una follia», non ha nascosto la propria felicità il gardesano, che al traguardo è subito passato dall’euforia alla commozione, indicando il cielo per dedicare il primo podio in Coppa del Mondo a Matteo Franzoso. Non solo compagno di squadra e di stanza, ma vero e proprio amico, deceduto a metà settembre in Cile per le conseguenze di una caduta. «È una cosa molto privata e dolorosa, ci sto lavorando», ci aveva detto qualche settimana fa parlando della vicenda, a testimoniare che le lacrime e la dedica non sono di circostanza, ma nascondevano la sofferenza vissuta di Franzoni.
Che in una gara di quelle ascrivibili all’imponderabile, ha scritto la sua fin qui pagina più bella. Non è un risultato del tutto inatteso, perché già l’anno scorso fu quarto a Beaver Creek ed è stabilmente nei primi 10-15 della disciplina. Ma è comunque un carico di adrenalina, perché avvicinandosi quatto quatto all’obiettivo, Franzoni ha finalmente messo insieme la manche perfetta: leggero sulle parti tecniche, efficace nelle curve, scorrevole nel finale approfittando anche di una pista più veloce rispetto ai concorrenti precedenti.
La prova
Con il pettorale 16, quando è arrivato al traguardo aveva 15 centesimi di ritardo da Marco Odermatt, poi sia lui che il leader di Coppa del Mondo sono stati sopravanzati dal sorprendente ceco Jan Zabystran, che ha rifilato 37 centesimi al finanziere di Manerba del Garda, giusto per dare il senso dell’imponderabilità del superG gardenese.
Ora è il turno di Franzoni, che si proietta in una nuova dimensione e, per inciso, con questo risultato blinda anche il pass per le Olimpiadi di Milano-Cortina, oltre a poter sognare di ripetersi a febbraio. Dopo Dominik Paris in discesa, stavolta è toccato a lui essere il volto di copertina di un’Italia ancora competitiva come squadra: sesto posto a 41 anni per Christof Innerhofer (+0’’53), undicesimo Mattia Casse (+0’’80), più attardato Paris (25°, +1’’29).
Oggi Franzoni e l’Italia ci riprovano nella libera completa sulla Saslong (ore 11.45). Vada come vada, ieri è stato il giorno in cui il 24enne del Garda aspettava da tempo: l’ora del raccolto, dell’euforia, della commozione.
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