Morte Franzoso, l’amico Franzoni: «Scieremo sempre insieme»

Una tragedia sconvolge lo sci azzurro e tutto lo sport italiano. A due giorni dalla caduta nelle Ande in allenamento con la Nazionale di discesa libera, è morto a Santiago del Cile Matteo Franzoso, 25 anni.
L’incidente
Franzoso non ha superato le conseguenze dell’edema cerebrale che si era creato dopo l’incidente di sabato durante un allenamento sulla pista di La Parva, a 50 chilometri dalla capitale cilena. L’azzurro, che avrebbe compiuto 26 anni il prossimo 16 settembre, ha affrontato con difficoltà il primo, piccolo salto del tracciato di allenamento, finendo sbalzato in avanti verso le reti. Ha oltrepassato due file e ha sbattuto contro la staccionata posizionata 6-7 metri fuori dal tracciato.
Raggiunto immediatamente dai soccoritori grazie all’elicottero, l’azzurro delle Fiamme Gialle, cresciuto sciisticamente al Sestriere, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva e indotto al coma farmacologico, intubato. I compagni di squadra avevano subito interrotto gli allenamenti e la famiglia aveva raggiunto l’ospedale di Santiago dall’Italia. Col passare delle ore, però, il fisico di Franzoso non ha retto ai danni creati dal trauma.
Il ricordo di Franzoni
Franzoso era arrivato a La Parva il 6 settembre, per la sessione di allenamenti sulla neve insieme ai compagni di squadra. Tra questi c’era il bresciano Giovanni Franzoni, che in un post su Instagram ha espresso tutto il proprio dolore per la perdita dell’amico: «Dal nostro esordio in discesa insieme all’ultima discesa insieme… In momenti come questi capisco il valore di ogni sfaccettatura della vita, di quanto una singola risata, abbraccio o pianto possano avere un significato enorme che spesso nella vita di tutti i giorni diamo per scontato.
Sappi che d’ora in poi porterò la tua vitalità sempre con me e sarò sempre grato per le piccole cose quotidiane che ognuno di noi vive. Ogni mia curva sarà anche tua, scieremo insieme in ogni gara e ogni allenamento portando avanti quel sogno che abbiamo sempre condiviso…
C’è chi pensa che sia uno sport ingiusto e crudele, io penso che è stato ciò che ci ha fatto conoscere e diventare amici e questo per me è ciò che conta di più, i legami e i ricordi che ho di noi due.
L’unico modo in cui posso riempire questo vuoto è dandomi uno scopo di vita in tuo nome e in qualsiasi momento so che non sarò solo perché tu non te ne sei mai andato, resterai sempre nel cuore di chi ti ha voluto bene e so che una parte di te vivrà dentro di me per sempre. Già mi manchi fratello, guardaci da lassù e continua a sorridere come hai sempre fatto perché anche se è durissima senza di te il tuo ricordo mi sprona ogni giorno e mi ricorda il tuo “zero stress”, ci rivedremo prima o poi intanto fatti una delle nostre solite dormite. Tuo Stecco».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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