Come fa Vesco a vincere sempre: storia di un marziano valtrumplino

E sono ancora loro. Vesco e Salvinelli vincono, ma sarebbe meglio dire stravincono, la Mille Miglia 2025. Ed è il quinto titolo consecutivo, insieme. Una performance da marziani: sempre avanti, prova dopo prova. Unico neo: il sorpasso per un pugno di punti (solo 64) alla fine della quarta tappa a Parma, quando il duo argentino Erejomovich-Llanos ha provato l’ebbrezza, durata pochissimo, di stare davanti. E la faccia dell’equipaggio valtrumplino, in diretta su Teletutto ai microfoni di Andrea Cittadini, diceva tutto. Aggueritissimi e non disponibili a farsi battere, da nessuno.
Una manciata di ore e Vesco si è ripreso la testa della classifica. «Quando l’ho guardato negli occhi stamattina – ha raccontato il suo navigatore – ho avuto la conferma: è un extraterrestre». E tutti gli altri dietro.
Esperienza
Andrea Vesco è alla sua ventunesima Mille Miglia (Fabio Salvinelli ne ha corsa una in più), di cui ne ha vinte 8. Cresciuto a Gardone Valtrompia (paese natio anche della top model Vittoria Ceretti) e svezzato a pane, salame e motori, il pilota ha la Freccia Rossa nel sangue.

L’ha corsa a fianco del padre Roberto Vesco, meccanico che gli ha insegnato tutti i segreti dei motori, vincendola nel 2020. Ma l’ha conquistata anche nel 2016 e nel 2017, al fianco di Andrea Guerini. Quello del 2025 è dunque il suo ottavo titolo conquistato sulla pedana di viale Venezia.

Il motorismo inoltre è questione di casa: la famiglia Vesco organizza da anni prestigiose competizioni per auto storiche. Dalla Winter Marathon al Franciacorta Historic, le gare più blasonate portano la loro firma.Che ormai è una garanzia.
Calma e controllo
Vesco e Salvinelli non fanno le soste pranzo insieme agli altri 400 e passa equipaggi. Mangiano una piadina, come l’occhio attento dei fotografi Umberto Favretto e Gianluca Checchi hanno immortalato a Forlì, o un pranzo consumato guidando.

Corrono per vincere, non pensano ad altro e le distrazioni non sono ammesse. Dunque sorriso sempre acceso, ma poco tempo da perdere: il focus mentale è unicamente sulle prove, con l’occhio al cronometro.
«L’arma vincente di Andrea Vesco è l’enorme capacità di controllo – spiega Maddalena Damini, che oltre ad essere direttrice artistica di Teletutto e Radio Bresciasette è una grande appassionata di motori –. Nella gare di regolarità vince chi sbaglia di meno e chi è più continuativo nel mantenere basso il margine d’errore, garantendo il passaggio sui pressostati al centesimo di secondo. Vesco sa fare entrambe le cose. Dunque la calma, la concentrazione e l’abilità di reagire subito agli imprevisti sono il suo segreto».
Una macchina che conosce come una figlia
Vesco corre a bordo di un’Alfa Romeo 6C 1750 SS del 1929: un gioiello d’epoca che lui conosce in ogni dettaglio.

Sia perché con il padre Roberto l’ha smontata e rimontata innumerevoli volte, sia perché ne conosce a memoria ogni bullone. E poi la domina, la asseconda, la coccola, la anticipa. La sa guidare. E lo fa da moltissimi anni.
Un navigatore eccellente

Fabio Salvinelli – anche lui di Gardone Valtrompia – non è solo un navigatore, ma è a tutti gli effetti un codriver di solidissima esperienza. Un ottimo pilota. E questo fa la differenza. Perché se Andrea Vesco guida e performa durante le prove cronometrate, al contempo ha la serenità mentale di poter contare su un copilota che guida durante i momenti di trasferimento e gli dà il cambio al volante. Questo significa meno stanchezza e massima concentrazione. E non è un lusso che tutti gli equipaggi possono permettersi.
Mente orientata alla vittoria
Vincere per così tante volte di seguito può diventare una trappola. Ma per Vesco e Salvinelli non c’è altra strada percorribile.

Durante la punzonatura in piazza Vittoria, ai microfoni della diretta di Teletutto il pilota valtrumplino aveva dichiarato: «Io il fenomeno da battere? Sì. Gli altri sono più aggressivi ma io non ho paura di cedere alla tensione. Perché sono competitivo e a me vincere piace».
Un approccio, affamato e ruspante, che fa la differenza. Senza mai cedere all’emotività. Da valtrumplino doc.
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