Uccise Daniela Bani a Palazzolo, ora è in carcere in Tunisia

La relazione arrivata in Procura a Brescia: Mootaz Chaanbi, marito della vittima, sta scontando in patria 30 anni di carcere
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Uccise Daniela Bani, in carcere in Tunisia
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La mamma della vittima da tempo chiedeva di avere una risposta certa. Così come la giustizia italiana che ha emesso una sentenza definitiva. Da Tunisi dopo mesi di attesa è stata inviata una comunicazione alla Procura generale di Brescia.

Atto ufficiale

«A seguito della nota del 9 novembre 2023 relativa al caso del Sig. Mootaz Chaanbi, informiamo che l’interessato è detenuto nel carcere El-Nadhour di Biserta per scontare una pena di 30 anni di reclusione» è stato scritto dal Ministero degli Esteri tunisino. L’uomo che il 20 settembre 2014 a Palazzolo uccise la moglie Daniela Bani con 39 coltellate è dunque in cella dopo che la Tunisia aveva negato l’estradizione.

L’omicidio

Mootaz Chaanbi scappò il giorno stesso e, dopo aver lasciato i figli piccoli dicendo di consegnarli ai suoceri, si imbarcò su un volo che lo riportò in patria. Aveva comprato il biglietto aereo al mattino, dimostrando una lucida premeditazione dell’omicidio.

«Il decesso di Daniela Bani è la cronaca di una morte annunciata» scrissero i giudici bresciani. «Il movente va individuato nella prostrazione provata dall’uomo a fronte della prospettiva, divenuta assai concreta, dell’imminente sgretolamento della famiglia da lui attribuito alla presunta infedeltà della moglie» è la ricostruzione agli atti.

La fuga

Giuseppina Ghilardi, la mamma di Daniela Bani © www.giornaledibrescia.it
Giuseppina Ghilardi, la mamma di Daniela Bani © www.giornaledibrescia.it

In Tunisia Mootaz Chaanbi è rimasto latitante per anni e mentre lui utilizzava Facebook per cercare di parlare con i figli, la giustizia italiana lo condannava, grado dopo grado, a 30 anni di carcere. «Ricevo chiamate anonime dalla Tunisia, ho paura di lui e delle sue reazioni. Probabilmente non tornerà in Italia, ma ho il diritto di sapere che fine ha fatto» ha ripetuto per diverso tempo Giuseppina Ghilardi, la mamma di Daniela Bani che dal 2014 ha chiesto l’intervento di diversi ministri, da Orlando a Salvini, per capire se realmente l’omicida della figlia fosse stato arrestato in patria e portato in carcere.

Solo ora le autorità tunisine hanno messo un punto definitivo sulla vicenda, rispondendo alla richiesta avanzata prima di fine anno dal Procuratore generale Guido Rispoli attraverso l’Ambasciata d’Italia a Tunisi.

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