Pioggia e neve recenti non risolvono (per ora) la siccità

Dovrebbero verificarsi nuove perturbazioni per migliorare la situazione di laghi e fiumi
Uno scorcio del lago d’Iseo, il più in crisi - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio del lago d’Iseo, il più in crisi - © www.giornaledibrescia.it
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«La pioggia e la neve cadute tra lunedì 14 e la notte di martedì 15 - sul fiume Oglio camuno-sebino tra i 20 e i 25 millimetri - non cambieranno le sorti della siccità che sta seccando i nostri fiumi e laghi. A meno che non ci sia un seguito con altre perturbazioni».

La riflessione della direzione del Consorzio dell’Oglio fa sintesi sulla situazione di particolare penuria d’acqua a cui la natura sta andando incontro in queste settimane d’inverno. In pratica - come sottolineano gli esperti di via Solferino - la situazione non cambia.

«Il sollievo per i corsi d’acqua e le attività umane collegate sarà molto breve e il problema risulterà spostato di soli quattro-cinque giorni. La scarsa resa della pioggia poi sarà simile a quella della neve, considerato che i 20-30 centimetri caduti sui rilievi, dai 2.000 metri in su, non avranno la possibilità di consolidarsi in uno strato duraturo, utile allo scioglimento primaverile, ma saranno destinati a squagliarsi ben prima per le alte temperature previste nei prossimi giorni».

Laghi e fiumi

Un esempio concreto arriva dalle condizioni di laghi e fiumi. Il bacino vittima della crisi idrica peggiore, l’Iseo, è risalito in queste ore di tre centimetri, passando da 14 centimetri a 11 sotto lo zero idrometrico, contro una media del periodo di 29 centimetri sopra lo zero. Calcolatrice alla mano mancano 24.400.000 metri cubi di risorsa. Il fiume che lo alimenta, l’Oglio, ha invece gonfiato la sua portata camuna dai 16 metri cubi al secondo contati lunedì 14 agli attuali 38. Considerato che la portata in uscita a Sarnico è di 23 metri cubi, il lago è destinato a salire ancora, ma si vedrà per quanto.

Il gigante Garda al contrario è in piena salute, e lo era anche la settimana scorsa. Ieri si trovava a un livello di 108 centimetri sopra lo zero contro i 104 del giorno 14 e una media del periodo di 96. In questo caso 12 centimetri in più corrispondono a una maggior ricchezza d’acqua per 42.000.000 di metri cubi. Al momento il Garda è alimentato da 24 metri cubi d’acqua al secondo in arrivo dai suoi affluenti, quando tre giorni fa erano solo 7.

Da inizio anno a oggi il più grande lago italiano ha sempre avuto un livello sopra i 100 centimetri e sempre almeno una decina di centimetri in vantaggio rispetto alla media storica. Crescita lieve per il lago d'Idro, passato da 367,79 metri sopra il livello del mare a 367,82. In questo caso la portata dell'immissario, il fiume Chiese, è salita da 8 a 15 metri cubi al secondo.

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