Partiranno dopo l'estate i lavori per la Cittadella della cultura di Rovato

L’Amministrazione comunale ha dato via libera all’intervento che prevede il recupero dell’area dell’ex cinema Corso
Ecco come sarà la Cittadella della cultura
Ecco come sarà la Cittadella della cultura
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Partono i lavori per la Cittadella della cultura di corso Bonomelli. L’Amministrazione comunale di Rovato ha dato via libera all’intervento che prevede il recupero dell’area dell’ex cinema Corso, subito a meridione dell’attuale biblioteca Cesare Cantù. «I lavori - spiega il sindaco Tiziano Belotti - partiranno subito dopo l’estate, a settembre. Il cantiere durerà un anno e mezzo: puntiamo quindi a restituire alla cittadinanza quest’angolo corposo di centro storico entro la prima metà del 2025».

Le ruspe, in zona, sono in realtà già in funzione da settembre 2020, quando lo stabile dell’ex cinema, vuoto dalla fine degli anni Ottanta, era stato raso al suolo. Ora l’appalto, da tre milioni e mezzo di euro complessivi, se lo è aggiudicato - per tre milioni e 50mila euro - l’azienda Panizza di Trenzano.

Gli spazi

Il progetto punta a raddoppiare l’attuale spazio culturale, imperniato attorno alla vicina casa Rovati. All’interno dovrebbero trovare spazio l'Archivio storico «Città di Rovato», oltre a un museo dedicato a ferro, rame, legno e altre materie prime, da secoli sapientemente trasformate dalle mani artigiane della capitale della Franciacorta. Protagoniste, al riguardo, saranno le creazioni della Scuola d’arti e mestieri Francesco Ricchino, a partire dalle opere in ferro battuto del maestro Aldo Caratti.

Si prevedono poi spazi per gli studenti, un bar (punto di ristoro) e una collezione di antichi orologi da torre (diversi dei quali opera della famiglia dei Frassoni) che l’Amministrazione comunale ha acquisito, in particolare reinvestendo i fondi non utilizzati a fine anno per le luminarie natalizie. A completare il tutto una nuova piazza, affacciata direttamente su corso Bonomelli, «che abbiamo già deciso - annuncia il primo cittadino - di intitolare a Oriana Fallaci». I fondi per realizzare i lavori arrivano direttamente dal Pnrr. Ai tre milioni e mezzo previsti inizialmente vanno sommati altri 350mila euro, stanziati per l’aumento delle materie prime, da parte del ministero dello Sviluppo economico.

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