Rovato, ex cinema Corso demolito: spazio alla Città della cultura

Era in disuso da trent’anni ed è stato demolito: farà posto ad un museo e al ricco archivio storico
L’ex cinema Corso di Rovato è stato demolito - © www.giornaledibrescia.it
L’ex cinema Corso di Rovato è stato demolito - © www.giornaledibrescia.it
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L’ex cinema Corso, da trent’anni il buco nero del centro storico di Rovato, non c’è più. Le ruspe hanno spianato completamente l’immobile, in disuso ormai da una trentina d’anni. 106mila euro sono serviti per fare piazza pulita dello stabile, a eccezione di un piccolo colonnato - un tempo le stalle della vicina Casa Rovati - vincolato dalla Soprintendenza e protetto ora da una struttura ad hoc. Per il resto, l’area - almeno 10mila metri quadrati - resta un foglio bianco su cui scrivere il finale.

Il progetto

La trama, negli ultimi giorni, si è però arricchita di diversi capitoli, come spiega il sindaco Tiziano Belotti: «Abbiamo affidato l’incarico per il progetto definitivo-esecutivo della futura “Città della cultura”. Vogliamo completare infatti il comparto della biblioteca Cesare Cantù (situata sul lato settentrionale dell’isolato, ndr) con un nuovo edificio da realizzarsi sul sito del vecchio cinema Corso, che ospiterà il museo del ferro battuto, del legno, del vetro e della pietra, oltre che l’archivio storico cittadino».

Su questo fronte, poche settimane fa l’Amministrazione ha annunciato di avere individuato l’impresa incaricata del trasloco di 600 faldoni di storia rovatese dall’Archivio di Stato di Brescia al Palazzo municipale di via Lamarmora: un passaggio intermedio, prima della definitiva collocazione del materiale storico e bibliografico relativo alla capitale della Franciacorta proprio nell’ex cinema Corso. «La grande corte tra l’attuale biblioteca - aggiunge Belotti - e il futuro museo sarà inoltre la nuova piazza, affacciata su corso Bonomelli».

Il colonnato tutelato dalla Sovrintendenza - © www.giornaledibrescia.it
Il colonnato tutelato dalla Sovrintendenza - © www.giornaledibrescia.it

Costo totale: 3 milioni e 200mila euro, all’incirca. Fondi che per ora non ci sono ma che il Comune conta di reperire entro il 2022, «attraverso - ragiona il primo cittadino - i bandi cultura e il progetto, legato alla valorizzazione di tutta la Franciacorta, che abbiamo recentemente presentato al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia».

Dentro questo pacchetto c’è anche un altro pezzo di cultura, da fare atterrare al Foro Boario di piazza Garibaldi: «Una vera sala teatro della Franciacorta, da utilizzarsi - chiosa Belotti - all’occorrenza anche come sala conferenze, e non più il contrario. Uno spazio consono e all’altezza di Rovato, insomma, e più in generale di tutto l’Ovest Bresciano».

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