Fatture false, gli ultimi tre milioni trovati erano murati in cantina

Il tesoro nascosto al Fisco dalla coppia di Gussago sale a 15 milioni di euro. Scoperta una cassaforte
Nei secchi, parte dei soldi recuperati da Finanza e Carabinieri - © www.giornaledibrescia.it
Nei secchi, parte dei soldi recuperati da Finanza e Carabinieri - © www.giornaledibrescia.it
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Questa volta i milioni di euro, tre per l’esattezza, erano murati. Altri 600mila in una «semplice» cassaforte. «Probabilmente ce ne sono ancora tanti che non abbiamo trovato ma che continueremo a cercare» dicono convinti gli inquirenti commentando la nuova tappa della caccia al tesoro nascosto al Fisco dalla coppia Giuliano Rossini-Silvia Fornari. Di certo non manca la fantasia ai due presunti responsabili della maxi evasione.

Dopo i milioni ritrovati sotto il prato all’inglese, ora pacchi da centinaia di migliaia di euro Guardia di Finanza e carabinieri li hanno trovati cementati nelle fessure delle pareti della cantina di un’abitazione un paio di civici prima rispetto al terreno in Franciacorta dove erano stati sepolti otto milioni in contanti. E con l’ultima scoperta, il bilancio dei fondi neri della coppia bresciana supera i 15 milioni di euro cash.

In cantina

L’ultimo blitz è scattato in due appartamenti che gli inquirenti hanno scoperto solo negli ultimi giorni essere riconducibili a marito e moglie di Gussago. Non sono intestati direttamente a Rossini e Fornari, ma rientrano nel patrimonio immobiliare della cerchia familiare. I militari hanno trovato anche una cassaforte, che è stata sradicata dal muro e poi tagliata letteralmente in due dagli uomini in divisa. E dentro, circa 600mila euro.

I soldi - tra muro e cassaforte - erano in panetti avvolti nel nastro isolante con banconote da 20, 50, 100 e 500 euro. Lo stesso confezionamento con il quale erano occultati sotto i terreni in Franciacorta, in secchi inseriti in botole, o nel sottotetto della casa del figlio della coppia, Emanuele pure lui arrestato, o nella soffitta della villa dei coniugi che per chi indaga erano ai vertici di un’associazione a delinquere, capace di emettere fatture false per oltre 500 milioni di euro ed evadere il Fisco per 93 milioni di euro. Firmando l’ordinanza di custodia cautelare il gip Matteo Grimaldi aveva disposto nei confronti di marito e moglie di Gussago un sequestro finalizzato alla confisca «fino alla concorrenza della somma di 31 milioni e 400mila euro».

Anche la ruspa

Uno dei cash dog che hanno contribuito all'individuazione dei contanti - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei cash dog che hanno contribuito all'individuazione dei contanti - © www.giornaledibrescia.it

Per la Procura mancherebbero all’appello diversi milioni di euro, ma non si esclude che possano essere stati portati all’estero durante i viaggi affrontati negli anni. Basti pensare che da alcuni mesi Rossini e consorte si erano trasferiti in Austria quando avevano capito che l’arresto era ormai solo una questione di tempo. Ma oltre alla montagna di banconote, gli inquirenti hanno sequestrato anche una piccola ruspa. Sarebbe quella utilizzata per sotterrare gli otto milioni di euro scoperti dalle forze dell’ordine grazie a una soffiata e sulla base degli appunti sequestrati ai due nella prima perquisizione. «Quando le operazioni saranno finite, leggeremo i verbali e i miei assistiti si faranno interrogare» assicura l’avvocato Lorenzo Cinquepalmi, legale della coppia. La caccia al tesoro non è ancora finita.

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