Corte Franca, bimbo ferito da uno sparo: guardia giurata verso il processo

La perizia non lascerebbe dubbi. Il proiettile vagante che la notte di Ferragosto scorso ha raggiunto e ferito un bambino di due anni, ha rimbalzato su un cartello stradale per poi colpire il piccolo. Salvatosi per miracolo. L’accertamento voluto dalla Procura ha messo un punto all’inchiesta de pubblico ministero Benedetta Callea che ha firmato la chiusura indagini su quanto accaduto la sera del 15 agosto a Corte Franca.
Rischiano di finire a processo una guardia giurata di 46 anni e un amico. Coloro cioè che si sarebbero passati l’arma d’ordinanza del vigilantes per sparare contro alcuni cartelli stradali per un gioco che per poco non è finito in tragedia. Sono accusati a vario titolo di lesioni gravissime colpose ed esplosioni pericolose. Ho sentito il padre che urlava "lo hai ammazzato, hai ammazzato mio figlio" e ho visto la mamma correre in strada con il bambino tra le braccia» aveva fatto mettere a verbale dai carabinieri un vicino di casa della famiglia - padre, madre e due figli di 4 e 2 anni - del bambino ferito, che è di origine marocchina.
Il ferimento
«Eravamo tutti insieme e il mio cuginetto si è affacciato alla finestra per vedere cosa stesse succedendo, perché sentiva i rumori degli spari. Ad un certo punto abbiamo sentito una raffica e poi il bambino piangere. Pensavamo si fosse spaventato e, invece, era stato colpito da un proiettile. Ho chiamato subito i soccorsi e poco dopo sono arrivati i carabinieri ed è atterrato l’elisoccorso nel campo dietro casa e hanno portato in ospedale il piccolo di casa» fu il racconto di un cugino del bambino.
L’ammissione
La guardia giurata, sempre rimasta in libertà, aveva ammesso le proprie colpe davanti agli inquirenti. «Ha spiegato a quello che è accaduto e ha la massima determinazione ad assumersi tutte le sue responsabilità. Non pensa a se stesso o ad altro se non alle condizioni del piccolo» furono le parole dell’avvocato Simona Camerlengo, il legale che ha assistito l’uomo durante i primi interrogatori. «É addolorato per quanto accaduto» aggiunse il difensore.
Durante i sopralluoghi della Scientifica, nel canale che scorre lungo via Gallo a Cortefranca, la mattina dopo Ferragosto i carabinieri ritrovarono 14 bossoli calibro 12, ritenuti compatibili con una delle armi di proprietà della guardia giurata e che gli vennero sequestrate dopo la vicenda. Altri proiettili erano invece stati invece trovati dai militari nel solaio dell’abitazione del vigilantes, nascosti, secondo le indagini, dopo il ferimento del bambino.
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