Corte Franca, il bambino ferito dallo sparo «dall’ospedale ha mandato un bacio alla mamma»

Sta meglio la piccola vittima colpita da un proiettile vagante. Un vicino: «La madre correva col bimbo sanguinante in braccio»
Il traliccio crivellato dagli spari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il traliccio crivellato dagli spari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Il mio cuginetto sta bene, dopo l’operazione si è svegliato e in videochiamata al telefono ha mandato un bacio alla mamma». Sono bellissime parole, cariche di speranza, quelle pronunciate dal parente del bambino di 1 anno e 10 mesi che la sera di Ferragosto a Corte Franca è stato colpito da un proiettile, partito dall’arma di una guardia giurata residente a pochi metri dal condominio del piccolo, che a quanto pare stava sparando per strada.

Parole che rassicurano, dopo la prima testimonianza dello stesso ragazzo la mattina successiva alla tragedia sfiorata: «Eravamo tutti insieme e il mio cuginetto si è affacciato alla finestra per vedere cosa stesse succedendo, perché sentiva i rumori degli spari - aveva raccontato il ragazzo -. Ad un certo punto abbiamo sentito una raffica e poi il bambino piangere. Pensavamo si fosse spaventato e, invece, era stato colpito da un proiettile. Ho chiamato subito i soccorsi e poco dopo sono arrivati i carabinieri ed è atterrato l’elisoccorso nel campo dietro casa».

Una versione di fatto confermata anche da Fabio Bosio, residente nella zona, che lunedì sera a quell’ora si trovava sul balcone di casa: «Gli spari sono andati avanti per venti minuti e i fori sul palo e il cartello lo dimostrano. Io non ho visto chi è stato, ma il rumore proveniva da via Gallo (dove c’è la casa della guardia giurata, ndr). Inizialmente, ho sentito dei colpi singoli e pensavo fossero dei petardi, poi ho sentito una raffica e ho capito che si trattava di un’arma da fuoco. Poi ho visto la madre con in braccio il bambino scendere in strada e il papà che a torso nudo si è diretto verso l’uomo urlando "Hai ucciso mio figlio". Ma non c’è stata una colluttazione, e poi sono arrivate numerose pattuglie dei carabinieri».

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CORTEFRANCA: PARLANO I VICINI

La suocera della guardia giurata, l’unica presente in casa martedì mattina, ha invece detto di non aver sentito nulla: «Dormivo». E ha puntato più che altro il dito contro la movida della zona, vista la presenza di una nota discoteca molto frequentata dai giovani. «Quando sento un po’ di trambusto preferisco non uscire. Ma io di quello che è successo lunedì sera non so nulla. Dopo la cena con amici e parenti, sono andata a letto».

La cosa importante ora è che il bambino stia meglio. «Abitano qui da poco - ha concluso un vicino che abita nello stesso condominio - e sono una bravissima famiglia. Io non ero a casa, è stato mio figlio a raccontarmi quello che era accaduto, qualcosa di assurdo».

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