Carenza antisismica, il palasport di Ome rimane chiuso

Ci sono carenze dal punto di vista antisismico. Il sindaco: «Le legge italiana non impone la chiusura, ma preferiamo non rischiare»
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Lo stop al palazzetto dello sport decisa dall’Amministrazione comunale di Ome per carenze dal punto di vista antisismico continua a far discutere il paese. Nei giorni scorsi sulla questione si è tenuta un’assemblea pubblica, nel corso della quale il sindaco Alberto Vanoglio ha voluto spiegare la situazione, ribadendo la decisione di tenere chiusa la struttura, in attesa dei lavori per rimetterla a nuovo, decisione che sarà formalizzata con un’ordinanza ad hoc in vigore da inizio febbraio.

Nei mesi scorsi, ricordiamo, nell’ambito della costruzione del nuovo campo da padel, gli organi preposti a rilasciare le autorizzazioni (tra essi in particolare Ats) chiesero al Comune di procedere con l’analisi sismica del centro sportivo. I risultati della perizia tecnica furono in chiaroscuro: si evidenziava una buona tenuta dell’edificio dal punto di vista statico, ma anche problematiche dal punto di vista antisismico, specie alla luce delle nuove norme in materia in vigore dal 2018. Si aprirono così due strade: la chiusura, con le ovvie difficoltà per i gruppi sportivi che usufruiscono della palestra e di chi la gestisce (la B&B Sporting), oppure tenere aperta la palestra studiando con maggior calma il da farsi. L’Amministrazione comunale si è orientata sulla chiusura, con il conseguente «fuggi fuggi» delle associazioni sportive (alcune si sono spostate nella palestra più piccola recentemente ristrutturata), in attesa di analisi approfondite e di un’ordinanza definitiva di chiusura.

Le diverse posizioni

Dopo l’assemblea è emersa con forza la posizione critica di Fratelli d’Italia: «Ho avuto modo di constatare - ha sottolineato il presidente del Circolo locale, Federico Messina - come l’esito dell’incontro si sia ridotto ad un mero nulla di fatto. Nonostante l’esito delle indagini condotte in estate abbiano dimostrato come il palazzetto abbia superato positivamente la verifica di sicurezza statica, e benché non esista ad oggi alcuna norma che imponga interventi di adeguamento sismico, il procedimento amministrativo è stato sospeso ben tre volte, lasciando la comunità locale e sportiva nella più totale incertezza. D’altra parte nell’ultimo anno il Comune di Ome ha speso circa 70mila euro di denaro pubblico in perizie e consulenze che avrebbero dovuto permettere al sindaco di prendere una decisione responsabile che ancora oggi si rifiuta di assumere».

Il sindaco Alberto Vanoglio ha voluto spiegare la sua scelta: «Il palazzetto ha superato effettivamente le prove statiche, ma non quelle sismiche: l’indice è pesantemente al di sotto della soglia di legge. È vero che la legge non impone la chiusura del palazzetto, pur in presenza di evidenti problemi strutturali, ma, come spesso accade in Italia, la responsabilità ricade sui sindaci. Io ho deciso, in accordo con la Giunta, gli uffici comunali e gli esperti interpellati, di procedere con la chiusura perché la sicurezza dei miei cittadini, soprattutto bambini e ragazzi, è prioritaria. Capisco - ha concluso - la difficoltà delle società sportive e le problematiche delle famiglie che devono portare i ragazzi fuori dal Comune, ma non posso fingere che quelle indagini e i relativi risultati non siano sulla mia scrivania».

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