Borse di lusso per tre giorni? Le scambiano le «Sisterly»

Beatrice Pedrali di Palazzolo e Gialuca Belotti hanno creato un sito-vetrina e stanno per lanciare la «app» della community
Beatrice Pedrali e Gianluca Belotti - Foto © www.giornaledibrescia.it
Beatrice Pedrali e Gianluca Belotti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non hai una «sister» che ti presti la borsa perfetta? Chiedi a «Sisterly». È da questa «necessità» che nasce la piattaforma di sharing di accessori di lusso che sta spopolando a Brescia, Bergamo e Milano.

Tutto merito di Beatrice Pedrali, la palazzolese figlia di Giuseppe (ceo della Pedrali Spa, azienda leader nel settore dei mobili di design) che, durante un laboratorio del Master in Imprenditorialità alla Sda Bocconi di Milano, ha avuto l’idea della startup e ha scelto di coinvolgere nel progetto Gianluca Belotti, giovane che ai tempi studiava con lei. «Siamo partiti a luglio lanciando il sito-vetrina con le borse di nostra proprietà», racconta Beatrice.

Le borse

Mini Lady Dior da 3.600 euro disponibile a 50 euro al giorno. Marmont Gucci, valore 1.850 euro, noleggiabile a 35 euro ogni 24 ore. Supervee Valentino Garavani, prezzo d’acquisto 2.500 euro, «tua» a 40 euro al giorno. «È stato subito un successo: pensavamo che le borse potessero interessare per occasioni particolari, come una laurea, una cena, un matrimonio, invece vengono richieste anche per intere settimane da donne appassionate di accessori di lusso. Alcune sono già al decimo noleggio in pochi mesi».

A metà dicembre ci sarà una svolta: «Il 16 al The Dome di Milano presenteremo la app che consentirà alle clienti di mettere a disposizione borse proprie del valore minimo di 550 euro: il noleggio avverrà quindi anche peer-to-peer, come se fossimo una sorta di Airbnb delle borse». L’evento sarà su invito e parteciperanno anche alcune influencer di moda. Il numero di borse a disposizione crescerà quindi notevolmente.

Così come, questa è la speranza di Beatrice e Gianluca, la community di «Sisterly». Start-up, tra l’altro, vincitrice di un bando della Camera di Commercio di Como e Lecco e per questo «incubata» presso ComoNExT. Ma perché avete scelto questo nome? «Abbiamo pensato alle sorelle che si scambiano vestiti, consigli e accessori - racconta lei -. Chi non ha una "sister" può rivolgersi a una "sisterly" per lo sharing, ma anche per individuare il modello più adatto all’outfit: abbiamo creato un forum ad hoc».

Come funziona

Il ritiro, dal 16 dicembre, avverrà in tre modi: «Face to face - spiega -, per favorire il senso di "sorellanza" che ispira la start-up, con fattorino se lo scambio avviene nella stessa città, oppure con corriere espresso. Il noleggio deve avvenire sempre per un minimo di tre giornate. Sono previsti sconti per chi richiede lunghe durate». Tra i principi sbandierati su Sisterly.it ci sono affidabilità, passione, sisterhood (il senso di «sorellanza» di cui parlava Beatrice) e sostenibilità: «Il settore della moda è il secondo più grande inquinante al mondo - leggiamo -. Per questo ci impegniamo a cambiare il modo in cui ci vestiamo, un noleggio alla volta. L’economia circolare si basa sul principio di ridurre al massimo gli scarti in modo etico e sostenibile».

Da qui anche l’idea di lanciare a breve un algoritmo certificato che, inserendo il modello di borsa e alcune informazioni di base, calcolerà la differenza tra l’impatto ambientale del noleggio e quello dell’acquisto: quanti alberi si sono salvati? Quanti chilometri sono stati risparmiati? A «Sisterly» il compito di fornire le risposte.

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