Scuola

Primo giorno di scuola per alcune medie ed elementari della città

Poco prima delle 9 è suonata la prima campanella per Mompiani, Calini, Manzoni e Tito Speri, che hanno riaperto in anticipo
  • Primo giorno di scuola per diversi istituti bresciani
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Matricole classe 2012 con l’emozione a mille e le stelle negli occhi questa mattina, una manciata di minuti prima delle 9, ai piedi della Pallata: i debuttanti assoluti delle scuole medie Mompiani sciamavano a gruppetti colorati da corso Mameli, via delle Battaglie e corso Garibaldi per varcare il portone del complesso di via Pace, dove da alcuni anni è ospitata la secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Centro 3 (ne fanno parte anche la scuola elementare Calini di via Bixio, la Manzoni di via dei Mille, la Tito Speri di via Trieste e quella «in corsia», pensata per i bambini ricoverati all’ ospedale Civile).

Studenti di seconda e terza media erano già entrati mezz’ora prima, per permettere ai novizi un ingresso dedicato e accogliente in massimo grado, visto che il passaggio tra primaria e secondaria è uno dei più delicati. Di sicuro lo è per molti genitori, che al momento del distacco hanno infilato gli occhiali da sole sul naso per nascondere un filo di commozione.

Mancano ancora circa 100 insegnanti

La realtà guidata dalla dirigente scolastica Loredana Gregoria Guccione ha dunque optato per l’anticipo di 24 ore rispetto alla maggior parte degli istituti lombardi che apriranno i battenti domani mattina, martedì 12 settembre. Entro quella data le aule si riempiranno per tutti i circa 150mila studenti della provincia di Brescia e per circa 15mila insegnanti, anche se non tutte le materie saranno coperte da un docente già «sicuro». Un centinaio almeno i posti che verranno riassegnati dopo le ultime rinunce attraverso l’ulteriore chiamata da parte dell’Ufficio scolastico territoriale, prevista per giovedì 14 settembre. E se l’aggiornamento delle graduatorie provinciali era già avvenuto l’anno scorso - e quindi nel 2023 il sistema approfitta di un meccanismo più liscio e rapido della volta precedente -, non mancano le incertezze per la copertura di alcune cattedre soprattutto nelle sedi più disagevoli della provincia, che saranno le ultime a essere coperte (anche tramite graduatorie d’istituto e Mad, messe a disposizione). Aspettando poi che vengano banditi i posti per 70mila insegnanti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L'incognita sui docenti di sostegno

Una delle preoccupazioni maggiori delle famiglie, a Brescia e nel resto del Paese, riguarda la copertura dei posti per le docenze di sostegno. «Ti chiedo scusa se non ci sarò, anche se la colpa non è mia…». Comincia così la lettera aperta di un’insegnante che l’anno scorso era in servizio in una scuola elementare di Gela: le sue parole ha fatto il giro del web perché racchiudono tutta la sofferenza per il problema della scopertura di migliaia di posti per il sostegno a bambini e adolescenti che hanno necessità di un’attenzione dedicata. Nodo critico che anche a Brescia destabilizza non poco la situazione in decine e decine di casi.

Le criticità

Che anno sarà? In tutta Italia docenti e psicologi cercano di sensibilizzare sul tema dei ragazzi iperconnessi, che hanno difficoltà a finire un lavoro senza interrompersi, proprio perché abituati a controllare di continuo lo smartphone. I dati Istat sulla lettura sono preoccupanti da anni e sono peggiorati. Gli ultimi dicono che in Italia nel 2022 le persone dai 6 anni in su che hanno letto nell'ultimo anno almeno un libro - per motivi non strettamente scolastici o professionali - sono state solo il 39,3% nel 2022: nel 2020 erano il 41,4%, nel 2010 erano il 46,8%”.

Non mancano dunque le criticità organizzative e le sfide per la didattica, che si aggiungono al problema dei costi aumentati evidenziato dall’Osservatorio nazionale di Federconsumatori: aumento medio dei costi per il corredo scolastico del +6,2% rispetto all’anno precedente. Le famiglie anche a Brescia si sono destreggiate ricorrendo «a libri usati quando possibile e allo slalom tra marche più o meno proibitive». 

Ma nonostante quella della scuola sia una corsa a ostacoli per tutti i problemi legati al precariato e all’ottimizzazione delle risorse, questa mattina nel cuore di Brescia si respirava in prima istanza, di nuovo, un grande sollievo: «Quello di poterci abbracciare e baciare, stando più vicini possibili, raccontandoci le vacanze e i sogni, senza i divieti che sono stati necessari negli ultimi anni»: è quello che ci raccontano in tanti.

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