Scuola

Che effetto vedere come (e dove) nascono le notizie

Alessia Tagliabue
Visita negli spazi di Editoriale Bresciana per gli studenti del progetto di Pcto «GdB Voci dal futuro», organizzato dal Giornale di Brescia con Italmark. Tra redazione web, studi tv e radio, un’immersione nel lavoro quotidiano dell’informazione
Gli studenti del Pcto nella redazione del Giornale di Brescia
Gli studenti del Pcto nella redazione del Giornale di Brescia
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Curiosità, entusiasmo e nuove scoperte: i cinquanta studenti coinvolti nel Pcto «Gdb Voci dal futuro», il progetto promosso dal Giornale di Brescia in collaborazione con Italmark, hanno continuato il loro percorso visitando in maniera integrale la redazione multimediale di via Solferino 22.

Ora nelle vacanze natalizie dovranno mettere a punto il loro video podcast, ma nel frattempo hanno avuto la possibilità di scoprire come lavorano quotidianamente coloro che raccontano storie – attraverso vari media e supporti – ogni giorno.

La visita completa

Accompagnati da professionisti dell’informazione, gli studenti hanno potuto visitare gli spazi operativi rispetto ai quali avevano maggiore curiosità: per qualcuno era lo studio del telegiornale, «il luogo più riconoscibile di tutti», per altri la redazione multimediale, in cui prendono forma tutti i prodotti – dall’edizione cartacea a quella web, passando per tv e social –, per qualcuno la radio o «sicuramente la parte di programmazione dell’emittente del gruppo, il dietro le quinte dove nasce la magia».

I ragazzi prima hanno potuto sedersi alla scrivania del tg, scoprendo le diverse inquadrature e telecamere, e sono poi scesi al piano terra del complesso dell’Editoriale Bresciana di via Solferino, nello studio di registrazione dei programmi di Teletutto e nelle regie per il controllo video e audio delle trasmissioni.

Gli studenti del Pcto nello studio del Tg di Teletutto
Gli studenti del Pcto nello studio del Tg di Teletutto

La visita si è conclusa in radio, dove alcuni degli studenti hanno potuto parlare in diretta insieme a Maddalena Damini, direttrice artistica di Bresciasette, raccontando agli ascoltatori della loro esperienza e delle aspettative per il futuro.

Uno sguardo nuovo

Tante però le sorprese inaspettate. «Non mi ero mai soffermata a pensare a tutto il lavoro che c’è dietro un prodotto editoriale finito – ha ammesso Anna, studentessa della 4ªB dell’Arnaldo – e a quante persone fossero coinvolte tra giornalisti, tecnici, operatori. Il lavoro di squadra è fondamentale».

Gli studenti ospiti di Maddalena Damini a Radio Bresciasette
Gli studenti ospiti di Maddalena Damini a Radio Bresciasette

Visione condivisa da Mattia di 4ªD e dalla sua compagna Sofia, che ha aggiunto a questo anche la sorpresa di «vedere come tutte le diverse parti sono integrate: l’isola redazionale del web è accanto a quella della tv e della carta, e tutti i supporti sono di fatto collegati e vicini tra di loro. Basta salire o scendere le scale per passare da televisione a carta, da carta a radio, e così via».

L’altra grande scoperta sono state le dimensioni effettive degli studi televisivi e del telegiornale «che sembrano tanto più grandi da casa – ha detto Alessandro, di 4ªB Arnaldo –: c’è un gioco notevole di prospettive e luci, ed è stato interessante poterlo constatare dal vivo e capire come funzioni». Idem per lo studio di registrazione della radio, anche quello «molto più intimo di come ci aspettavamo».

Nuova consapevolezza

Alla domanda relativa ai supporti del gruppo Editoriale Bresciana attraverso i quali i ragazzi si informano principalmente, la risposta è stata soprattutto «digitale»: qualcuno guarda Teletutto o ascolta in auto con i genitori Radio Bresciasette, ma la maggioranza ha spiegato di seguire la pagina Instagram del Giornale di Brescia o di leggere le notizie direttamente dal sito o dall’edizione digitale.

Una fruizione che, ha spiegato Sofia «ora sarà sicuramente più consapevole: abbiamo visto cosa ci sta dietro, e ora guardare il tg o leggere una notizia sarà diverso, perché sapremo il lavoro che è servito per raccontarla e in che luogo è stato realizzato il prodotto finito».

La visita, inoltre, ha sicuramente «fornito un piano B –, come ha spiegato Alessandro –: lavorare nell’informazione non è la mia prospettiva prima, ma è di certo un’alternativa interessante e da prendere in considerazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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