Ticket non pagati per errore: sanatoria per le multe di 6mila bresciani

È l’effetto di un emendamento al Bilancio regionale proposto dai consiglieri Cominelli e Gallera
Multe per i ticket sanitari non pagati
Multe per i ticket sanitari non pagati
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È successo ancora. Anche nel 2025 quasi seimila multe sono piombate nelle cassette della posta di pensionati e disoccupati bresciani accusati di aver usufruito – senza averne titolo – dell’esenzione dal ticket su visite specialistiche e farmaci risalenti ad alcuni anni fa. A metterli in questa situazione non sarebbe stata la malafede, ma l’errore: una pensione bassa scambiata per la minima, una soglia reddituale superata di poco, una variazione non comunicata. Un inciampo burocratico, insomma, che si è trasformato in un conto salato da pagare, considerato che quest’anno le multe sono raddoppiate rispetto al 2024. Ora, come già accaduto in passato, arriva il colpo di spugna.

Colpo di spugna

Grazie a un emendamento al Bilancio di previsione proposto dalla consigliera Miriam Cominelli (Pd) in accordo con il consigliere Guido Gallera (Forza Italia) e approvato la scorsa settimana dal Consiglio regionale, le multe verranno annullate e i ticket dovuti potranno essere pagati entro fine 2026.

Un gesto che riconosce la buona fede, mette al riparo chi è incappato nell’errore più per distrazione che per volontà e suscita una riflessione: «L’attuale sistema, basato sull’autocertificazione, espone più facilmente all’errore - commenta Cominelli -. Anziché lasciare per mesi la situazione in sospeso e poi risolvere il problema, la questione andrebbe risolta alla radice superando il modello dell’autocertificazione e facendo, invece, dialogare i sistemi informatici in modo tale che non sorga più il dubbio se un cittadino debba o meno pagare il ticket. In quest’ottica, su mia sollecitazione - aggiunge la consigliera bresciana -, in Commissione Sanità sarà avviato un gruppo di lavoro per risolvere il problema in maniera strutturale».

Importi salati

Nel 2025 in Lombardia sarebbero finite in questa situazione, in seguito agli accertamenti che il Ministero dell’Economia e delle Finanze effettua sulle autocertificazioni di reddito o di disoccupazione, all’incirca 30mila persone (importo da versare: 2,8 milioni euro), delle quali quasi seimila sarebbero bresciane.

A loro, dopo l’estate, le Ats hanno spedito i verbali di accertamento relativi a posizioni irregolari datate 2020 con i quali è stato richiesto il pagamento di una somma composta da: importo del ticket non pagato, sanzione pari allo stesso importo del ticket, interessi legali calcolati sul ticket e spese di procedimento. In soldoni: per un ticket da 100 euro, ne sono stati richiesti 230, di cui: 100 di ticket, 100 di sanzione, 15 di interessi legali (calcolati su 100 euro di ticket) e altri 15 a titolo di spese di procedimento. I destinatari dei verbali hanno avuto 30 giorni di tempo per trasmettere scritti difensivi, con eventuale richiesta di audizione, e 60 giorni per pagare, pena l’invio dell’ordinanza di ingiunzione maggiorata degli interessi sul ticket e delle spese di procedimento (30 euro).

Dettagli

Ora le cose sono cambiate: per i cittadini che hanno ricevuto il verbale di accertamento l’emendamento approvato dal Consiglio regionale prevede che il termine di pagamento del ticket, delle maggiorazioni per interessi legali maturati e delle spese del procedimento sia «differito al 31 dicembre 2026» con «esonero dall’obbligo di pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria». La multa, però, resta per quei cittadini che hanno già ricevuto (o riceveranno entro San Silvestro) l’ingiunzione di pagamento. Relativamente a tutti gli aspetti pratici è attesa, presto, una nota di Ats.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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