Il cioccolato fondente fa davvero bene? Ecco come sceglierlo

Cioccolato: un cibo, una parola, che spesso fa paura. Da un lato, tendiamo ad associare il cioccolato a qualcosa di proibito, di dolce, da evitare. Dall’altro, abbiamo sentito dire che il cioccolato fondente fa bene, ha azioni positive sul nostro corpo, proteggere i danni ossidativi e migliorare il nostro umore. Ma qual è la verità? E il cioccolato è sempre tutto uguale?
Il cioccolato fa bene?

Il cioccolato, come tutti gli alimenti, non fa né bene né male. Tutto dipende dalla frequenza di consumo: se ne mangiamo troppo rispetto ai nostri fabbisogni, non ci farà bene. Se ne mangiamo invece una porzione corretta per noi, gli effetti possono essere addirittura positivi.
Perché sì, il cioccolato oltre ad essere delizioso per il palato, è anche un toccasana per il nostro organismo. Diversi studi hanno infatti riportato un effetto favorevole di derivati del cacao (proprio come il cioccolato!) sul rischio cardiovascolare e anche sulle possibilità di sviluppare diabete di tipo 2.
Ma non va fatta una generalizzazione troppo ampia: il cioccolato non è sempre uguale, e gli effetti positivi sono associati soprattutto al cioccolato fondente, che contiene buone quantità di cacao. Spesso cioccolati industriali sono ricchi di zuccheri e grassi saturi di scarsa qualità, e se vogliamo beneficiare a pieno dei preziosi antiossidanti del cioccolato, dobbiamo mettere da parte il cioccolato bianco e anche le deliziose barrette al latte, perché contengono una percentuale nettamente inferiore in flavonoidi (le molecole con effetti benefici!).

Attenzione: questo non significa che non si possa mangiare cioccolato diverso da quello fondente, ma che è importante essere consapevoli di quello che mangiamo (e della porzione e frequenza di assunzione).
Come scegliere il cioccolato
Ma se è vero che il cioccolato fondente è quello associato a maggiori benefici, come scegliere un cioccolato fondente di qualità? O che sia davvero fondente? Bisogna in primis imparare a verificare la composizione di quello che stiamo per mangiare o per comprare. A livello industriale troviamo gli scaffali del supermercato pieni di prodotti che si fanno chiamare cioccolato ma che sono in realtà zucchero travestito.

Come riconoscerli? Bisogna orientarsi su prodotti che abbiano almeno il 70% di cioccolato, leggendo l’etichetta. Se il primo ingrediente è lo zucchero, meglio cambiare tavoletta. Dovrebbe invece essere a primo ingrediente la pasta di cacao o il burro di cacao, la vera essenza del cioccolato, grazie alle quali viene trasmesso al prodotto finale aroma e sapore.
Inoltre, non dovrebbero essere presenti grassi vegetali aggiunti diversi dal burro di cacao. A livello di legge, per poter parlare davvero di fondente, la percentuale minima di cacao consentita è del 43% e di burro di cacao del 28%, mentre la pasta di cacao può variare tra il 55 ed il 70%. Sopra al 70% possiamo chiamare quel cioccolato extra-fondente.
Cioccolato e salute

In generale, un buon cioccolato consumato nella corretta frequenza (e sì, anche un quadratino tutti i giorni!) ha dimostrato avere effetti positivi sulla salute. Gli effetti maggiormente documentati sono una riduzione dell’insulino resistenza, una migliorata funzione endoteliale e una riduzione della pressione arteriosa.
Questo perché il cioccolato è ricco di micronutrienti, vitamine e minerali, e molecole con potenziali effetti benefici, come flavonodi, quercetina, catechine, teobromina e procianidine.
E poi diciamocelo: il cioccolato fa bene all’umore. È associato al piacere e aiuta la stimolazione di endorfine, serotonina e dopamina, ormoni del benessere. Un quadratino di cioccolato al giorno può quindi alleviare lo stress e donarci un momento di benessere. Perché dovremmo rinunciarvi?
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