Breast Unit, attività chirurgica «accentrata»

Meno frammentazione, più qualità. È questa la direzione tracciata per la chirurgia senologica in Italia, con ricadute in vista anche sul territorio bresciano. Le Breast Unit che eseguono meno di 135 interventi l’anno non potranno più occuparsi di attività chirurgica: continueranno a seguire il paziente in ogni fase prima e dopo l’intervento, ma l’operazione verrà eseguita in centri che, occupandosi di un buon numero di casistiche, possano garantire alti standard di sicurezza.

La riorganizzazione in corso risponde al Decreto ministeriale 70 del 2015, che definisce gli standard qualitativi e quantitativi per l’assistenza ospedaliera. Nel dettaglio, per quanto riguarda la senologia, viene stabilito che ogni Breast Unit esegua almeno 150 nuovi interventi chirurgici alla mammella l’anno (con un range di tollerabilità del 10%). Per salvare le unità minori negli anni seguenti sono state create Breast Unit interaziendali (come quella di Desenzano, Manerbio e Chiari) nelle quali la soglia viene superata sommando gli interventi di ciascuna sede.

Questo, però, non basta più. In Regione – in conformità a una delibera di Giunta del 3 novembre – è quindi in corso una delicata fase di confronto che porterà a individuare i poli in cui verrà concentrata l’attività chirurgica. Le Asst Garda e Franciacorta dovranno scegliere al loro interno un centro unico per l’attività chirurgica; le altre due Breast Unit continueranno a svolgere tutte le attività che propongono ora (percorsi di screening, visite, esami diagnostici, percorsi di follow up...). L’operazione riguarderà anche la Valcamonica.

L’obiettivo è chiaro: evitare la dispersione delle risorse e la duplicazione dei servizi, a vantaggio di un’offerta più concentrata e competente. In concreto, si punta a garantire a ogni paziente cure sicure, accessibili e di alta qualità, indipendentemente dalla zona di residenza.