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Omb Saleri e Bosch, un patto per l’idrogeno che guarda al futuro

Al centro dell’accordo c’è lo stoccaggio dell’H2. Saleri: «Da dieci anni investiamo nel settore»
Due macchinari della Omb Saleri per l'idrogeno - © www.giornaledibrescia.it
Due macchinari della Omb Saleri per l'idrogeno - © www.giornaledibrescia.it
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Riuscire ad anticipare il mercato è il sogno di ogni imprenditore. Immaginare le necessità prima che queste si concretizzino e agire di conseguenza, sono le chiavi per la competitività, sia sul mercato interno ma soprattutto su quelli internazionali.

E sull’idrogeno, uno dei carburanti del futuro per i veicoli, la Omb Saleri è dieci anni davanti agli altri. «Lungo questo arco di tempo abbiamo creato oltre 20 componenti per lo stoccaggio dell’H2 - spiega il titolare Paride Saleri -. Siamo inoltre tra i pochissimi ad aver ottenuto l’omologa da certificazioni per questa tipologia di prodotti».

Proprio a causa di questa posizione privilegiata nel campo dell’idrogeno, «frutto di un lavoro lungo e intenso, non privo di difficoltà» precisa Saleri, che Bosch ha voluto stringere un’alleanza con l’azienda bresciana. Il colosso tedesco ha infatti ben chiare le linee di sviluppo del mercato, con la transizione energetica come fulcro.

Questo accordo prevede nello specifico la concessione in licenza e lo sviluppo di diversi prodotti legati allo stoccaggio dell’idrogeno a pressioni comprese tra i 350 e i 700 bar. Gruppi di ingegneri di entrambe le parti lavoreranno inoltre per sviluppare ulteriormente i prodotti, con lo scopo di ottimizzarli per la produzione di massa.

Una partnership che fa felici tutti e due gli attori: la multinazionale tedesca avrà a disposizione componenti già pronti per essere industrializzati, senza bisogno di sperimentazioni lunghe e dispendiose. L’azienda nostrana invece, nel rispetto della sua autonomia, potrà contare sulla forza di un gruppo da 80 miliardi di euro alle spalle.

Il patron di Omb Saleri Paride Saleri - © www.giornaledibrescia.it
Il patron di Omb Saleri Paride Saleri - © www.giornaledibrescia.it

«È un accordo di ampio respiro, che non durerà meno di sette anni - evidenzia Saleri -. Sull’idrogeno il mercato infatti si sta svegliando ora ed è per questo che le grandi aziende si stanno muovendo. Noi ci siamo fatti trovare pronti».

E se si stima che entro il 2030, stando ad un’analisi di Bosch, circa uno su otto dei nuovi veicoli commerciali nel mondo saranno alimentati dalla cella combustibile a idrogeno, si fa presto a cogliere l’importanza di essere lungimiranti. Omb Saleri insegna.

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