La sostenibilità guidata dai dati: Strobilo e le neuroscienze

È un dato utile a un business aziendale il tempo di fermo di una macchina, lo è il nome di utente su un social network. Ma può essere un dato con risvolti di redditività anche la quantità di Co2 nell’aria del luogo di lavoro, l’illuminazione di un ambiente o la diffusione di un suono nello spazio. Anche questi possono essere dati, basta misurarli, elaborarli e utilizzarli con la precisa volontà di essere sostenibili.
Nel febbraio 2020 nasce con questo scopo Strobilo, azienda con quartier generale a Rodengo Saiano (e sedi anche a Milano, a Pollica nel Cilento e prossimamente pure a Londra) che fa della sostenibilità guidata dai dati il proprio motore. La mente dell’azienda è Andrea Bariselli, imprenditore e psicologo clinico con alle spalle esperienze aziendali in ambito neuroscienze. «Dopo aver lavorato per lungo tempo a San Francisco e in giro per il mondo ho deciso di tornare a casa - spiega Bariselli -. Credo infatti che il territorio bresciano abbia le potenzialità per fare da apripista in tema di sostenibilità».

E Strobilo in questa direzione si è già ritagliata uno spazio di primissimo piano. In meno di due anni infatti ha stretto partnership con diverse realtà private e pubbliche, compreso il Comune di Milano. Nel 2021 è nato il Milano Luiss Hub, con all’interno un «Laboratorio di Neuroscienze applicate per le politiche urbane». Qui Strobilo partecipa al progetto insieme a Palazzo Marino, alla Luiss e alla Fondazione Guido Brodolini, con lo scopo di utilizzare i dati sensoriali per la progettazione di spazi cittadini.
Perchè tutte le percezioni umane in un ambiente, dall’odore di una pianta all’impatto visivo di un determinato oggetto, sono infatti misurabili scientificamente tramite sensori. Un algoritmo predittivo mette poi in dialogo fra di loro queste informazioni.
«L’idea alla base di Strobilo si è consolidata con un’esperienza in Valcamonica, chiamata Thalea, nella quale dei volontari si sono prestati ad essere “misurati” - sottolinea Bariselli -. La risposta da parte delle persone, sia in termini di partecipazione sia di collaborazione, è stata fantastica».

Ed è così perciò che un sogno è diventato un business in grado di camminare con le sue gambe, che dall’analisi delle percezioni individuali si è anche esteso a quelle ambientali. «Grazie a uno strumento di nostra invenzione, che analizza 16 parametri, possiamo misurare il vero impatto che un ambiente ha sulle persone - sottolinea l’imprenditore -. In base a questi dati è possibile creare un edificio realmente sostenibile, che sia sì attento all’impatto ambientale ma anche alla qualità della vita di chi lo abita».
Nel cassetto di Andrea Bariselli c’è però anche un altro sogno. «Sarebbe bellissimo poter aprire un campus, un centro di ricerca nel Bresciano dove la biofilia applicata ai modelli aziendali possa essere sviluppata - confida -. Immagino un luogo in grado di attrarre i giovani ma anche di coinvolgere le tante bellissime realtà imprenditoriali della provincia».
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