Nel vigneto spunta la casa «autonoma» che fa bene a chi la abita
Nel cuore dei vigneti della Franciacorta sbarca la casa ... che fa bene. In primis, a chi la abita. Bersi Serlini, cantina di Provaglio d’Iseo, ha lanciato un nuovo progetto di sostenibilità ambientale in collaborazione con gli scienziati di Strobilo e Aktivhaus, rappresentati dai rispettivi Ceo, Andrea Bariselli e Mirko Taglietti. A fare gli onori di casa la contitolare, Chiara Bersi Serlini: «Le radici di Bersi Serlini risalgono al 1886. Una lunga unione di storia e modernità ci caratterizza. Oggi vogliamo ampliare ulteriormente i nostri orizzonti attraverso un progetto di valorizzazione del territorio. Attraverso la collaborazione con Andrea Bariselli, neuroscienziato che con l’azienda Strobilo studia la relazione tra uomo e ambiente, abbiamo deciso di lanciare un progetto ambientale. Partiamo con l’installazione nelle vigne di un modulo abitativo completamente autosostenibile, realizzato da Biosphera: un progetto di Aktivhaus focalizzato sulla costruzione di case energicamente autonome che portino benessere agli ospiti, mettendo l’uomo a contatto con la natura».
Il progetto
Il modulo resterà nei vigneti di Provaglio d’Iseo almeno fino a febbraio. Strutturato come un’ipotetica camera d’albergo, il modulo punta a rigenerare chi si trova all’interno: «Le abitazioni classiche - spiega Taglietti - sono spesso dietro alle principali patologie del mondo moderno, come quelle cardiorespiratorie. Le soluzioni adottate all'interno, invece, puntano a riequilibrare le energie del nostro corpo».
Un mix avveniristico di altissima tecnologia e saperi antichi, che coinvolgono illuminazione, riscaldamento, acustica e tanto altro ancora, per una stimolazione sensoriale permanente. Tutto è studiato nei minimi dettagli: dal pavimento che contribuisce a mantenere attivi le centinaia di muscoli plantari su cui si innesta l’intero equilibro del corpo umano fino alle pareti, che riproducono in parte la struttura interna di una molecola di carbonio e, in un’altra parete, un miliardo e 800 milioni di pixel, a costituire un tramonto irrilevabile a occhio nudo ma che il cervello riconosce e rielabora, fino a piante capaci di depurare, in una notte, 44mila litri di aria, liberandola dai principali agenti inquinanti e patogeni.
Una vera e propria casa che pensa e respira per il bene di chi la vive, figlia di un progetto che vede «coinvolte - aggiunge Andrea Bariselli - una cinquantina di aziende d’eccellenza, convinte dell’efficacia delle neuroscienze applicate. Il nostro obiettivo è monitorare il rapporto benefico del contatto con la natura: un vero e proprio laboratorio mobile di ricerca e misurazioni pratiche, nel cuore del territorio».
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