Scuola

Locatelli (Cts): «Non apriamo la scuola per richiuderla»

Il presidente del Consiglio superiore di sanità: «Un aumento dei casi positivi ci sarà, ma non dovremo spaventarci»
Distanziamento tra i banchi in una scuola che si prepara per la riapertura - Foto Ansa/Fabio Frustaci
Distanziamento tra i banchi in una scuola che si prepara per la riapertura - Foto Ansa/Fabio Frustaci
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«Non apriamo per richiudere». Così il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, in un'intervista al Corriere della sera, parlando della ripresa della scuola.

«Le lezioni in presenza devono ricominciare - osserva -, tutto il Paese e lo Stato hanno profuso il massimo dello sforzo per garantire la sicurezza. Senza contare l'attenzione massima per i trasporti che dovranno sostenere un numero elevatissimo di passeggeri tra studenti e operatori». Poi, dice: «Teniamo conto che un problema così complesso richiede la partecipazione di tutti. Famiglie, studenti, docenti. Non si può pensare che la responsabilità sia demandata solo a chi decide. Sono certo che con l'impegno di tutti non solo la scuola riapre, ma si arriverà fino alla fine dell'anno».

«Qualche episodio di infezioni ci sarà - avverte - va messo in conto, se negassi non sarei realista. Un aumento di nuovi casi positivi ci sarà, ma contenuto e non dovremo spaventarci. Non siamo nella situazione dello scorso marzo. Ora siamo bene attrezzati e il quadro epidemiologico è migliore. Non ci sono i presupposti per ripristinare chiusure. Siamo sempre il Paese con la più bassa incidenza di casi, 27 per 100.000 abitanti. Un piccolo ma evidente incremento da non sottovalutare si nota nei ricoveri in terapia intensiva. È evidente che il virus ha la stessa capacità di indurre problemi gravi e fatali. Ma la scuola, ripeto, è nelle condizioni di non contribuire a peggiorare la situazione».

Martedì il Cts esprimerà un parere sulla proposta di portare la quarantena da 14 a 7 giorni. Cosa prevede? «Noi saremo prudenti e scrupolosi valutando tutte le evidenze disponibili. Sarà una scelta esclusivamente scientifica che prescinde da valutazioni di tipo economico e sociale. Non spettano a noi». Infine è «un'ottima notizia» la ripartenza della sperimentazione sul vaccino

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