Lavoro, assunzioni e mansioni «green»: le aziende bresciane brillano in Italia

C’è un filo che unisce alcune aziende bresciane e il territorio nel quale hanno sede e dove svolgono la loro attività. È un filo di colore verde, ufficialmente certificato dal recente rapporto annuale GreeenItaly 2023, presentato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
Il rapporto fornisce una sorta di diario di bordo relativo alla transizione verde nel nostro Paese, e sottende una visione che considera la sostenibilità come una valida opportunità per competere, innovare, creare coesione e generare bellezza, oltre a fornire miglioramenti in tema di salute e di benessere.
Negli anni intercorsi tra la prima edizione del rapporto (2010) e quella attuale hanno subito un’accelerazione le politiche verdi dell’Unione europea, ed è aumentata l’elettricità generata da fonti rinnovabili nel mondo. Permangono però forti ritardi nei settori del riscaldamento e dei trasporti. In Italia le rinnovabili coprono il 31,1% del fabbisogno elettrico nazionale, ma crescono ancora troppo lentamente.
Top 5
Nella graduatoria stilata a livello provinciale quella di Brescia risulta essere la quinta in Italia come numero di imprese eco-investitrici, 12.600 pari al 36,2% del totale provinciale, dietro solo a Roma, Milano, Napoli e Torino.
La nostra provincia occupa la stessa posizione in classifica relativamente al valore assoluto di assunzioni green jobs nel 2022 (59.620), e alla percentuale di queste categorie professionali sul totale delle assunzioni green in Italia (3,3%). Si colloca invece al quarto posto per l’incidenza di lavoratori con mansioni dedicate alla sostenibilità ambientale sul totale delle assunzioni in provincia (43,3%).
Casi studio
Nel contesto dei vari settori produttivi nei quali è suddiviso il rapporto GreenItaly trova spazio un interessante studio condotto dall’Università di Brescia insieme all’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, dedicato all’Agricoltura 4.0, cioè quella di precisione integrata con le tecnologie dell’Industria 4.0. L’evoluzione di questo settore si lega soprattutto all’incremento dell’utilizzo dei software gestionali e dei sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole, favoriti sia dalla possibilità di accedere a specifici incentivi dalla Pac europea, sia dai fondi del Pnrr.
Nell’ambito dell’Automotive il rapporto riferisce invece dell’accordo tra Omb Saleri di Brescia e Bosch per la concessione in licenza e lo sviluppo di diversi prodotti legati alle soluzioni per lo stoccaggio dell’idrogeno. Ancora in questo settore si citano le attività del Gruppo Streparava di Adro, specializzato nella progettazione, validazione e produzione di componenti e sistemi driveline. Per l’innovazione trovano risalto la realizzazione di componenti per motori termici con emissioni molto ridotte e l’alleggerimento dei telai.
Spazio anche al gruppo Feralpi nell’ambito della siderurgia e alla Wood Beton di Iseo nel comparto costruzioni.
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