Cucina

Apre Starbucks a Milano tra polemiche, esposti e curiosità

Per il fondatore Howard Schultz l'«apertura in Italia è un sogno che si avvera»
  • Starbucks apre a Milano: le prime foto
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Ricorda la magica fabbrica del cioccolato del film Willy Wonka il primo mega store di Starbucks
a Milano e in Italia, la Reserve Roastery, ma il protagonista assoluto è il caffè in tutte le sue declinazioni. Il locale apre al pubblico in centro città, in piazza Cordusio, a due passi dal Duomo e dal Castello Sforzesco. Il colosso del caffè americano, con oltre 25 mila negozi nel mondo, ha scelto Milano per il debutto italiano, che il fondatore e presidente emerito della società, Howard Schultz, aspettava da anni.

Nel mondo ci sono solo altre due Starbucks Reserve Rostery come quella italiana, a Seattle e a Shangai. «Questo è un sogno in cui abbiamo messo tutto il nostro cuore», ha spiegato nel corso della presentazione dello store alla stampa Schultz. La multinazionale americana sbarca in Italia «con il massimo rispetto per la vostra cultura del caffè - ha aggiunto -, senza voler insegnare niente a nessuno». Il locale milanese, di 2.300 metri quadrati, ha sede nello storico ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio. Sono 300 i dipendenti che ci lavorano e tra di loro ci sono ragazzi in difficoltà, provenienti da comunità, lavoratori appartenenti alle categorie protette.

Il protagonista della roastery è il caffè che viene lavorato in ogni sua fase nel locale al cui centro campeggia una grande macchina tostatrice. Lo store si sviluppa tutto attorno, in un bancone bakery con i prodotti del panificio Princi di Milano, nella zona dove viene preparato e servito il caffè, dall'espresso (euro 1,80), all'americano (euro 3,50), fino alle estrazioni più sofisticate in  ampolla, il siphon.

Nella zona reserve roastery i clienti potranno assaggiare i migliori caffè riserva della giornata e infine, nella parte alta, campeggia un bar dove si potrà bere un aperitivo ad un bancone realizzato in marmo di Carrara. Howard Schultz è rimasto affascinato dalla cultura dell'espresso e  all'atmosfera dei bar milanesi nel suo viaggio italiano nel 1983 e nel primo store in Italia ha voluto ricreare le stesse emozioni, anche grazie al design, all'arredamento anni 70 e alle luci.

«Ogni caffè che abbiamo servito ci ha portato qui», si legge sulla scritta impressa su una delle pareti. Questa sera in piazza Cordusio ci sarà una festa esclusiva, con circa 400 invitati, e le esibizioni di cantanti e ballerini dell'Accademia del teatro alla Scala.

Entro la fine dell'anno Starbucks aprirà a Milano altri 4 store, oltre a quello di piazza Cordusio, la Reserve Roastery, che aprirà al pubblico domani nel centro città, in piazza Cordusio. Lo ha spiegato Martin Brok, presidente Emea di Starbucks, nel corso della presentazione alla stampa del nuovo mega store milanese, il primo in Italia della multinazionale del caffè di Seattle.
I 4 store tradizionali che apriranno in città saranno in franchising del gruppo Percassi.

 

«Bene l'apertura di Starbucks, siamo sempre per una maggiore concorrenza. Peccato che il prezzo del caffè espresso sia decisamente esagerato, l'80% in più rispetto alla media milanese»: è quanto afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ricordando che il caffè viene venduto a 1,80 euro se espresso, 3,50 euro all'americana, per poi salire per caffè più sofisticati.

Secondo i dati ufficiali dell'Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo economico, prosegue la nota, in media il caffè espresso a Milano costa 1 euro, 1,10 euro la quotazione massima, e da Starbucks, quindi, si paga mediamente, 80 centesimi più rispetto al resto della città, 70 centesimi di differenza considerando i bar più cari.

«Se a questo aggiungiamo che il caffè espresso fatto a casa, utilizzando 7 grammi di miscela, costa mediamente 12 centesimi, ecco che andare da Starbucks ci costa il 2471% in più», conclude Dona.
Non miglior sorte, ricorda l'Unione Nazionale Consumatori, tocca al cappuccino, venduto da Starbucks a 4,50 euro, contro una media milanese di 1,34 euro (+235,8%) ed una quotazione massima di 1,60 euro (+181%)

 

Il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust «per verificare la correttezza della pratica commerciale posta in essere» da Starbucks che ha aperto a Milano il suo primo punto vendita in Italia.
I prezzi praticati da Starbucks sono, secondo il Codacons, «lontanissimi dalla media praticata a Milano dove per un espresso si spende in media 1 euro e 1,30 euro per il cappuccino», contro i prezzi di 1,80 per il caffè e 4,50 per il cappuccino fissati dall'azienda americana.
«Si tratta di tariffe senza dubbio fuori mercato, che possono rappresentare un danno per gli utenti italiani che vogliono provare l'esperienza di consumare un caffè da Starbucks, e devono sottostare a listini decisamente elevati - spiega il Codacons -. Pertanto abbiamo deciso di presentare un esposto all'Antitrust affinché verifichi la correttezza della pratica commerciale posta in essere da Starbucks nel primo store milanese».

 


 

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