IL PERCORSO
Chef per una notte: una storia tutta da gustare con la passione come protagonista

I vincitori della scorsa edizione con Clara Camplani e Beppe Maffioli - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Più di 2.400 ricette, circa 460 cuochi amatoriali, un portale dedicato, una decina di chef professionisti e tanti appuntamenti con il pubblico, dalle lezioni in Cast Alimenti alle dirette Instagram durante la pandemia. Sono questi i numeri delle nove edizioni di Chef per una Notte che, da quel 7 aprile del 2013, quando dalle pagine del Giornale di Brescia fu lanciata per la prima volta l’iniziativa, hanno accompagnato i nostri lettori appassionati di cucina e non solo.
Fin dall’inizio Chef per una Notte ha riscontrato un grande successo: una novità che incontrava l’interesse di un vasto pubblico, e dava la possibilità di scoprire o riscoprire la passione per i fornelli. Dapprima il format prevedeva solamente l’invio di ricette sul portale gusto.giornaledibrescia.it., ricette che potevano essere votate anche da supporter esterni ma sulla quale l’ultima parola spettava comunque sempre alla giuria dei nostri chef, presieduta dal maestro Iginio Massari.
Le novità
Nel corso delle diverse edizioni poi il format è leggermente cambiato: una vera svolta sono state le Lezioni di Chef in Cast Alimenti, dove gli appassionati hanno potuto apprendere i segreti tecnici e i trucchi del mestiere direttamente dai grandi protagonisti della cucina bresciana. Di pari passo c’è stata anche un’evoluzione nelle ricette proposte: se inizialmente i piatti erano più casalinghi e tradizionali, in seguito la voglia di esprimersi con materie prime più ricercate e di sperimentare tecniche di cottura sempre più professionali, come la bassa temperatura, le lievitazioni doppie o il sifone, ha portato i nostri concorrenti a creare ricette più elaborate e complesse. Con il passare delle edizioni hanno fatto la loro comparsa anche i piatti vegani e vegetariani, sintomo di una sempre maggiore attenzione a gusti ed esigenze diverse, ed è aumentato l’interesse per materie prime a chilometro zero, biologiche e sostenibili.
Anche il bacino d’utenza dei nostri aspiranti chef si è man mano ampliato, spingendosi oltre i confini provinciali, e più d’uno dei partecipanti a Chef per una Notte ha poi scelto la cucina come professione di vita: da Alberto Gipponi del ristorante Dina a Gussago, alla foodblogger Claudia Bonera. Negli ultimi anni poi, con l’affermarsi di una certa attenzione per l’impiattamento, è stata introdotta anche la lezione di mise en place, che ha riscosso subito un grande successo.
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