Ambiente

Temporali anomali e caldo estremo: cos'è successo in queste settimane

Sono fenomeni già accaduti in passato, ma mai con questa frequenza e intensità, spiega un climatologo del Cnr
Un albero caduto nel Bresciano a causa dei temporali - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un albero caduto nel Bresciano a causa dei temporali - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Si fatica a ricordare una sequenza così ravvicinata di temporali intensi e grandinate rovinose nel nord Italia. Di più, la concomitanza del grave maltempo che ha sferzato la Lombardia, il Friuli e il Veneto nelle scorse settimane e degli incendi che hanno devastato la Sicilia è stata «un unicum, qualcosa di inaudito» dice Giulio Betti, meteorologo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di solito molto parco di iperboli.

In diciotto giorni il nostro paese è stato attraversato da eventi estremi che l’hanno sostanzialmente spaccato in due, con il caldo estremo al centro-sud e le trombe d’aria qui, e che sono legati fra loro. «La massa d’aria che ha messo a dura prova milioni di persone nel sud è andata ad alimentare in parte i temporali del nord, zona di confine tra l’area di influenza atlantica e masse d’aria caldissima – spiega Betti –. I temporali di eccezionale intensità che si sono verificati anche nel Bresciano non sarebbero stati così forti se non ci fosse stata una risalita della massa d’aria da sud, che ha creato un contrasto termico fortissimo». Il risultato è che l’ultimo periodo è stato uno dei più estremi degli ultimi 25 anni, già segnati da un aumento evidente della frequenza di configurazioni meteorologiche anomale per cui lunghe fasi di caldo si alternano a violenti temporali. «Certo, anche in passato ci sono stati tornado e grandinate al nord, ma non con questa frequenza. Non è normale quello che sta succedendo» afferma il climatologo. 

Il luglio più caldo mai registrato

Stiamo quindi parlando di due facce della stessa, grave, medaglia meteorologica. In questo quadro il Climate Change Service di Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra, e l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) hanno già affermato che questo luglio sarà il mese più caldo mai registrato dal 1979, cioè da quando sono iniziate le misurazioni della temperatura superficiale del pianeta. Nella prima e nella terza settimana del mese la temperatura media globale ha infatti temporaneamente superato la soglia di 1,5 gradi Celsius al di sopra del livello preindustriale (1850-1900) e nei primi 23 giorni di luglio è stata di 16,95 gradi oltre il record di 16,63 del luglio 2019. Il giorno più caldo è stato il 6 luglio 2023, con la temperatura media giornaliera della superficie a livello globale di 17,08 gradi, superando così il record di 16,80 gradi stabilito il 13 agosto 2016.

Una delle cause è stata la temperatura media globale della superficie del mare, che da maggio è stata molto al di sopra dei valori rilevati in passato nello stesso periodo. Tanto che il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha parlato giovedì di «un’era di ebollizione globale» lanciando un appello ai governi di tutti i paesi per intraprendere azioni radicali contro il cambiamento climatico.

Cosa è successo nel Bresciano

L'Isola dei Conigli fotografata il 17 marzo 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'Isola dei Conigli fotografata il 17 marzo 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assistito a diversi fenomeni meteorologici estremi anche nel Bresciano: dalla siccità che ha svuotato i fiumi e i grandi laghi del nord, a cominciare dal Sebino e dal Garda con le immagini della passeggiata all’Isola dei Conigli che hanno fatto il giro del mondo, fino ai temporali che a fine maggio hanno fatto cadere piogge torrenziali che non si vedevano da decenni, soprattutto tra Nave e Caino e a Rezzato.

Come più volte ribadito dagli esperti del Cnr intervistati dal Giornale di Brescia, non è facile stabilire una correlazione tra un singolo fenomeno e il cambiamento climatico: servono studi approfonditi e una valutazione accurata si basa sul confronto con dati raccolti nel corso di decenni. Per Betti però «il susseguirsi di eventi estremi come la siccità del 2022, le ondate di calore e le grandinate da record delle ultime settimane porta sicuramente il marchio del cambiamento climatico». È la tendenza a confermarlo: «Guardiamo agli ultimi anni e pensiamo ai tornado del settembre 2021, o ai 48,8 gradi toccati in Sicilia sempre due anni fa, o all’acqua alta eccezionale di Venezia nel 2019, fino all’alluvione in Emilia: questi fenomeni si stanno ripetendo sempre più ravvicinati nel tempo, con milioni di euro di danni e vittime» prosegue il climatologo del Cnr. 

Lo stato di emergenza

Martedì Regione Lombardia ha chiesto al governo il riconoscimento dello stato di emergenza, quantificando i danni per più di 168 milioni di euro. Il presidente regionale Attilio Fontana ha comunque già detto che si tratta di una stima in difetto, destinata probabilmente ad aumentare una volta completata la conta dei danni in tutte le province. Per Brescia, dove per il maltempo è morta una ragazza di 16 anni durante un campo scout a Corteno Golgi, in Valcamonica, si stima un risarcimento da 22,6 milioni di euro.

Le previsioni

Cosa dobbiamo aspettarci per il resto dell’estate? Le previsioni indicano un inizio agosto senza eccessi, con probabili temperature al di sotto della media del periodo nell’Europa occidentale e mediterranea. Per capire come evolverà la situazione poi è ancora troppo presto.

Sarebbe già tempo però, e da molto, di avviare una riflessione più completa e globale su quello che sta succedendo: «Ci si chiede anzi cosa si stia aspettando» dice Betti un po’ esausto. «Negli ultimi 40 anni non si è fatto nulla per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dall’uso di combustibili fossili e adesso dobbiamo correre per mitigare l’impatto del cambiamento climatico. Gli eventi estremi di queste settimane si verificheranno ancora e aumenteranno. Dobbiamo attuare davvero la decarbonizzazione ma anche politiche di adattamento per proteggere le persone, con adeguati interventi ingegneristici e una trasformazione verde delle città per tutelarsi meglio dalle future ondate di calore». 

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