Elezioni regionali, crollano i votanti: affluenza sotto il 44%

Mentre i primi exit poll parlano della vittoria di Stefani in Veneto e di Fico in Campania, oltre che di le elezioni regionali di questo fine settimana parlano di calo dell’affluenza e di un diffuso astensionismo. «Nelle sei regioni (Marche, Calabria, Toscana, Puglia, Toscana e Campania) che hanno votato in questi ultimi mesi del 2025 l’affluenza al voto è stata del 44,7% rispetto al 57,2% delle precedenti regionali con un calo del 12,5%. In valore assoluto non sono più andati a votare rispetto all'ultima volta 2.291.000 di elettori. In Veneto il decremento è stato pari a 607.000 elettori, in Campania a 572.000, in Puglia a 533.00, in Toscana a 435.000, nelle Marche a 120.000 e 24.000 in Calabria. Sono dati che confermano un trend negativo nella partecipazione elettorale in corso da tempo, che deve interrogare la classe politica tutta, nessuno esclusa, perché percentuali così basse di affluenza rendono fragili le nostre istituzioni democratiche. Ormai è evidente che le prossime elezioni politiche saranno vinte da chi riuscirà a recuperare la fiducia anche solo di una parte di questo popolo di non votanti», ha scritto in una nota Federico Fornaro del Pd.
Le principali Regioni al voto
In Campania alla chiusura delle urne, secondo i dati del Viminale, ha votato il 44,06% degli aventi diritto, contro il 55,52% registrato alla stessa ora nella precedente consultazione.Nel Comune di Napoli l’affluenza al voto è stata al di sotto del 40 per cento. È andato alle urne il 39,59%, un dato di quasi cinque punti sotto la media della Campania, che si è attestata al 44,06%. Gli elettori che sono andati a votare nel Comune di Napoli sono stati 301.870 rispetto alla platea di 762.493 elettori. Alle precedenti Regionali aveva votato il 46,10%.
In Veneto l’affluenza definitiva è del 44,6%, in calo di 16,5 punti rispetto alle regionali del 2020, quando alle urne si era recato il 61,1% degli avanti diritto. I dati sono dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto. Anche in Puglia si registra un netto calo: secondo i dati definitivi del Viminale, si è recato alle urne il 41.83% degli aventi diritto, contro il 56,43% registrato nella precedente elezione.
Allarme
«Un’ecatombe. Vincitori e sconfitti faranno bene a evitare ogni esultanza o a minimizzare, perché l’unico dato, vero e drammatico, riguarda il tracollo dell’affluenza ampiamente sotto il 50% nelle tre Regioni. In Campania e Puglia il crollo è del 15-20%, in Veneto supera il 25%. Una riflessione si impone: quando si dice che l’elettore è stimolato al voto se deve scegliere il sindaco o il presidente di regione, oggi sappiamo che non è più così. Gli elettori ormai mandano deserte perfino le assemblee dei condomini in cui abitano. La politica ha voltato le spalle alla realtà quotidiana, i problemi delle persone, quelle in carne e ossa, non hanno più spazio nel discorso pubblico. Chiedere alla Lega, ridotta a un partitino nel Nord e sparita al Sud. Quando il campo politico è dominato dall’estremismo e l’offerta politica si radicalizza, il risultato è la fuga degli elettori. Non si dica che è così dappertutto, perché si dice una fesseria. In Italia il fenomeno ha un profilo patologico. Sono le istituzioni, locali o nazionali, che escono delegittimate dal rifiuto del voto. Questo dovrebbe suscitare allarme nelle forze politiche, almeno in quelle più responsabili», ha affermato Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione.
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