Comunità montana della Valtrompia, nel caos spunta un nome
Massimo Ottelli fa un passo di lato. E, in mezzo alla confusione, spunta un nome: quello del vicesindaco di Villa Carcina, Gianmaria Giraudini.
Potrebbe essere lui a scongiurare il commissariamento ed a traghettare la Comunità montana per il prossimo mese e mezzo, verso la fine del mandato che Massimo Ottelli, dopo essere decaduto dalla carica di assessore a Sarezzo, ha dovuto abbandonare in veste di presidente.
La novità
Il nome del vicesindaco di Villa Carcina è stato messo sul tavolo dalla compagine civica - guidata dallo stesso Gianmaria Giraudini -, che in Comunità montana conta sette Comuni (ovvero: Caino, Villa Carcina, Irma, Polaveno, Brione, Tavernole Sul Mella e Pezzaze).
Ora, non resta che attendere la decisione dell’assemblea dei primi cittadini: ricordiamo che, per avere la maggioranza, occorre che 10 comuni - sui 18 totali - votino a favore della proposta.
Dal centrodestra (ovvero Lodrino, Marcheno, Collio, Concesio, Bovegno, Marmentino e Lumezzane) già ieri arrivava, tuttavia, una cauta approvazione, almeno da quello che è stato possibile dedurre dalle parole del capogruppo Bruno Bettinsoli, il quale si è però riservato di esprimersi ufficialmente per un «sì» o per un «no» soltanto dopo essersi confrontato con il suo gruppo. Non è invece dato di sapere come si muoverà il centrosinistra (rappresentato dai comuni di Nave, Bovezzo, Gardone e Sarezzo).
Di inoppugnabile, al momento, rimane il fatto che una decisione adesso va presa, e anche in fretta: dopodomani, lunedì 6 maggio, scadrà infatti il termine per la presentazione delle liste.
Se, come per le due volte precedenti, non dovesse essere presentata alcuna proposta, la «Casa dei comuni» andrebbe verso il commissariamento, fino a dopo le elezioni comunali in programma l’8 e il 9 giugno.
L’alternativa
Qualora, invece, qualche proposta dovesse giungere nei termini stabiliti, l’assemblea dei sindaci sarebbe chiamata a riunirsi giovedì prossimo, 9 maggio, per prendere una decisione definitiva. Sicuramente molto ha fatto in queste ultime ore la decisione annunciata da Massimo Ottelli di farsi da parte: «Onde evitare il commissariamento della Comunità montana, il sottoscritto fa assolutamente un passo a lato, per permettere a tutte le forze politiche presenti in assemblea di trovare una soluzione, che transiti a dopo le elezioni amministrative l’ente comprensoriale - ha scritto l’ex presidente in una nota -. Un ringraziamento va al Gruppo Civico, composto da sette sindaci con Gianmaria Giraudini, che hanno responsabilmente richiamato la continuità, per terminare le cose già iniziate e che dovevano essere terminate, oltre ai temi sovracomunali come il raccordo autostradale. Tuttavia non ci sono le condizioni minime per proseguire. Il commissariamento è da evitare e, quindi, il richiamo è a tutti i sindaci: che tolgano veti sulle persone e possano procedere a determinare un nuovo governo per la Comunità montana».
Il gesto è stato apprezzato sia da Bettinsoli - il quale ha parlato di «scelta necessaria e utile, anche se un po’ tardiva» -, sia da Giraudini e dai suoi, che fin dal principio avevano suggerito di far portare a termine il mandato allo stesso Ottelli, per una questione, appunto, di continuità. Una opzione che, però, non incontrava il favore di molte delle forze in causa, soprattutto del centrosinistra guidato da Lancelotti, «tradito» da Ottelli con il suo passaggio ad Italia Viva.
Resta ora da capire se l’ipotesi di affidare il non semplice compito di portare a termine il mandato dell’ente a Gianmaria Giraudini possa essere ritenuta vincente. A questo proposito, una risposta certa dovrà arrivare a giorni.
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