Politica

Brescia, il centrosinistra si spacca (ancora): bocciata la nuova tariffa sul verde

L’assessora Bianchi isolata. Capra (Pd): «Costi troppo alti: Bergamo paga meno, serve approfondire di più»
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Tariffa sul verde, maggioranza spaccata
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Più delle parole scandite per bene, a contare (politicamente) sono state quelle non pronunciate. Ieri, durante la Commissione congiunta Ecologia e Bilancio, l’opposizione non ha avuto nemmeno il tempo di svolgere il suo mestiere e di snocciolare le ragioni «da bastian contrario»: le ha enumerate tutte, anticipandola, la maggioranza stessa. Il messaggio in bottiglia recapitato a sindaca e assessori è questo: per il momento, sul provvedimento che introduce la tariffa puntuale sul verde (un costo che si sommerebbe alla «bolletta base» già aumentata del 4%), l’appoggio e il consenso dei consiglieri (tradotto: i voti veri, in Aula) non ci sono.

Perplessità

L’unico a fotografare a viso aperto la realtà, senza troppi filtri, è Fabio Capra, a cui ha esplicitato l’appoggio Diletta Scaglia (Pd): «Sono fortemente perplesso e ho anche parecchi dubbi. Vorrei che i conti tornassero e vorrei anche non avere i documenti il venerdì sera e trovarmi a parlare di un tema così delicato il lunedì pomeriggio, senza potermi confrontare con Aprica». E queste sono le frasi soft, manca ancora tutto il merito del discorso (e non è poca cosa). Poi c’è stata la via crucis di silenzi-assensi di tutti gli altri consiglieri di centrosinistra. Nessuno di loro ha direttamente attaccato l’assessora alla Transizione ecologica Camilla Bianchi, ma allo stesso modo nessuno ha difeso la sua posizione (anzi). Consegnando un affresco politico cristallino: Bianchi è, su questa misura, isolata insieme alla Giunta che l’ha sostenuta.

Le contestazioni esplicitate da Capra sono a tutto campo: ecco la carrellata. Il confronto con i costi sostenuti, ad esempio, a Bergamo: «Spendono 100mila euro in meno, significa che si può trattare con l’azienda: è sempre Aprica, non si comprende questa differenza». Il numero medio di esposizioni dei cassonetti del verde, la Loggia ne calcola sette: «Ma dalla sperimentazione nella zona azzurra, emerge che in realtà ogni famiglia ha esposto i bidoni almeno tredici volte: il costo è ben differente». Ed è anche presto fatto: 6,50 euro per sette fa 45,50 euro da sommare al saldo Tari annuale, ma se i conferimenti diventano tredici il conto sale a 84,50 euro. Il valore del verde in una città: «Produce ossigeno, è vero che c’è chi non ha il giardino, ma è anche vero che le piante private assorbono le emissioni dei condizionatori accesi dagli altri». Il costo di noleggio dei mini cassonetti: «A Bergamo il comodato d’uso di Aprica è gratuito, perché Brescia deve pagarlo?». Fino ad arrivare alla questione programmatica generale, quella più politica: «Questo - ha specificato Capra - è un passaggio molto delicato, perché farà scuola per approntare la tariffa puntuale per la differenziata. La questione va approfondita, i conti devono tornare».

Stallo

Di fatto, la situazione politica che si è plastificata ieri in Commissione mostra (ad ora) una spaccatura netta: ma non tra maggioranza e opposizione, bensì tra Giunta e Consiglio comunale. Il centrodestra è (forse per la prima volta) del tutto allineato con l’arringa di Capra. E rincara la dose: «Il costo è completamente ingiustificato e non è stato neppure tanto concertato con i Cdq vista la lettera della presidente del Villaggio Sereno, che non è stata ricevuta» sottolinea Fabio Rolfi (Civica). Carlo Andreoli (Fdi) è più malizioso e chiede: «Quando è iniziata la sperimentazione, cosa è stato raccontato ai cittadini? Sapevano che il servizio sarebbe diventato a pagamento?». Ribatte Capra: «No, il progetto faceva parte del vecchio piano biennale. Io mi auguravo che la raccolta del verde restasse gratuita anche ora».

Dopo tre ore è finita «Bianchi contro tutti». L’assessora tiene il punto: «Abbiamo puntato sull’equità: ora il costo del 15% delle persone che hanno il giardino è pagato da tutti: 15mila utenti producono più rifiuti e spalmano il loro costo su tutti quanti». L’impressione è che abbia tutte le intenzioni di mantenere la barra ferma. L’epilogo si scoprirà domani con la nuova Commissione, poi la proposta passerà allo scanner dell’Aula. Certo è che la tariffa sul verde ha aperto un’altra crepa nel centrosinistra.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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