Sfalci, il ritiro porta a porta già realtà al Villaggio Sereno

Prima è arrivata una lettera alla quale i residenti interessati hanno risposto con un’email specificando che bidone era più adatto alle loro esigenze, poi sono stati consegnati a casa i carrellati marroni e, infine, sono stati rimossi dalle strade gli scalcagnati e sempre pieni green box.
La rivoluzione-sfalci che presto coinvolgerà l’intera città, nel quartiere del Villaggio Sereno è già realtà da quasi due anni. Un esperimento che i residenti hanno ben accolto e il cambio delle abitudini è entrato subito nella routine settimanale. Ogni martedì, da febbraio a novembre, insieme al sacco giallo della plastica e ai bidoni della carta e del vetro e lattine, si espone anche il recipiente marrone da 120 o 240 litri. In un quartiere nel quale i più hanno un giardino, e dove abitano molti anziani, il servizio è più che gradito: ha ridotto la fatica di chi prima doveva arrivare ai green box con la carriola, dopo aver sollevato pesi non indifferenti, e con i secchi di erba tagliata. Non si deve far altro che lavorare in giardino e poi attendere che ti portino via gli sfalci. Una bellezza. Ma (eccolo che arriva il ma!), finora il servizio è stato gratis.
Le voci
«Mica ti aspettavi restasse sempre così?» commentavano ieri mattina gli anziani sfogliando il giornale al bar. «Sapevamo che era una prova» ribatteva qualcun altro. Prima constatazione: nessuno è sorpreso, perlomeno non molto.
Quando si arriva al costo del ritiro la musica cambia. Quei 5,50 euro per ciascuna esposizione del carrellato da 120 litri e i 6,50 euro per quello grande hanno sorpreso eccome. «Ah però!» hanno commentato i più.
Ed ecco che qui le reazioni si dividono: Giulia ed Elvira stanno pensando di riconsegnare il bidone e usufruire del servizio di ritiro gratuito nelle isole ecologiche, la prima perché vede i limiti del conteggio («La Tari mi arriva una volta all’anno, vuol dire che mi devo segnare le esposizioni, e se poi, a distanza di così tanto tempo, i conti non combaciano?»), la seconda perché ha «pochissimo verde». Poi ci sono Rino e il figlio Roberto che «staranno attenti a esporre il bidone solo quando è pieno».
«A questo punto - ammette Francesco che intercettiamo mentre divide con attenzione gli scarti di cucina e l’indifferenziato davanti ai cassonetti - cercherò di buttare il più possibile nell’umido». E aggiunge: «Io mi trovo molto bene con il servizio e non ci rinuncerò per i "lavori grossi", ma il giro loro lo devono fare tutte le settimane a fronte di esposizioni che caleranno rispetto a prima».
«Sono d’accordo, i servizi si pagano - aggiunge Caterina -, ma questi costi mi sembrano troppo alti, soprattutto alla luce delle difficoltà delle famiglie. Gradirei se venisse fissato un forfait annuale».

A conti fatti l’aumento della tassa che si profila non è certo indifferente. Tra febbraio e maggio, con le necessarie potature degli alberi e la pulizia primaverile del giardino per togliere il secco e contenere erbacee, siepi e arbusti, è necessario esporre il bidone ogni settimana. E sono, in media, 24 euro al mese. Poi in estate gli sfalci prodotti, a causa del rallentamento della «spinta vegetativa», rallenta, ma non si annulla. E in autunno, anche in base alle temperature, si torna a riempire i bidoni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
