Stagione inaugurata con punte di 31°C: sarà un’altra estate caldissima
L’estate, secondo il calendario meteorologico, è iniziata il 1° giugno, con una domenica caratterizzata da temperature nettamente superiori alla norma. Le massime hanno raggiunto i 29-30°C, con punte di oltre 31°C nelle zone più calde della provincia, mentre ieri, a causa delle nubi, ci siamo fermati intorno ai 28-29°C. Qualcuno potrebbe pensare a una sorta di compensazione, dopo un maggio insolitamente fresco, ma i dati ci dicono il contrario: il mese appena concluso ha fatto registrare un’anomalia termica di +0,7°C, quindi è stato tutt’altro che freddo.
Ora l’estate è in rampa di lancio, ma è impossibile avere certezze sull’andamento dei prossimi mesi: il campo delle previsioni stagionali è ricco di incognite e non permette di tracciare una tendenza attendibile su scala locale. In sintesi: non sappiamo cosa accadrà, ma non serve la sfera di cristallo per ipotizzare un’estate segnata da temperature superiori alla media.
Passate stagioni
Finora il «podio del caldo» vede, al primo posto, l’estate 2003, con una media di +27,8°C. Seguono le stagioni estive del 2022 (+26,3°C) e del 2012 (+25,7°C). I dati arrivano da Nicola Gelfi, responsabile dell’osservatorio cittadino, installato all’istituto Pastori e attivo dal 1949. Una curiosità: molti sono convinti che in passato le temperature abbiano raggiunto la tanto temuta soglia dei 40 gradi, ma in realtà non è mai accaduto. Il record assoluto risale all’11 agosto 2003, quando la colonnina di mercurio, a Brescia, toccò i +39,2°C.
Cambiamenti
Negli ultimi decenni l’anticiclone subtropicale africano si è rivelato sempre più spesso uno sgradevole compagno di viaggio, a scapito del più mite anticiclone delle Azzorre. A farne le spese è stata la classica estate padana, in cui le ondate di caldo iniziavano dopo metà giugno, per poi concludersi entro metà agosto.
Qualcuno ricorda la «burrasca di Ferragosto»? Si trattava di un’intensa perturbazione, accompagnata da un brusco calo termico, che solitamente dava inizio al lento declino estivo. Ora, nella maggior parte dei casi, questo appuntamento viene posticipato al mese di settembre, e non è un caso che tutte le estati più calde della nostra storia siano racchiuse negli ultimi anni.
Precipitazioni
Per quanto riguarda le precipitazioni, il quadro è variegato e impedisce di individuare una tendenza chiara: nel recente passato troviamo estati molto secche, come nel 2019, ed altre estremamente piovose, come nel 2020.
Tornando al presente, ci attendono alcune giornate variabili e un po’ meno calde, ma all’orizzonte si profila una nuova impennata termica, prevista all’inizio della seconda decade di giugno. Se la tendenza sarà confermata, le temperature supereranno abbondantemente la media e la speranza di vivere un’estate normale, per ora, rimarrà un’utopia.
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